Un buon film d’intrattenimento, cosa che non dispiace mai in queste notti di calura estiva.
Un complicato thriller su tre ventenni – Sonia, Kyle, Weeks – che si ritrovano intrappolati in un impossibile labirinto temporale, nel quale ogni giorno è lo stesso ripetuto all’infinito.
Che Carl Bessai avesse un certo talento visivo ci era già confermato dal discontinuo, ma interessante Severed, uscito da anche da noi in Italia col titolo, discutibile e truffaldino, di House of the deads 2 (notare la s per non violare il copyright). In quel caso una poco interessante storia di morti viventi ed ecologia veniva nobilitata da una regia vigorosa capace di sopperire al misero budget con inventiva e capacità. Anche per Repeaters la pochezza della storia non è proprio da premio Oscar con l’idea ormai abusata, fin da Bill Murray e il geniale Ricomincio da capo, di una giornata ripetuta all’infinito, ma anche qui è proprio Carl Bessai a fare la differenza, e a portare a casa, se non un buon film, almeno un onesto dramma dalle tinte fantascientifiche.
Il deja vu dello spunto iniziale viene subito ribaltato ponendo come eroi di questo mondo in continuo loop tre outsider, una ragazza e due ragazzi, rinchiusi in un istituto di disintossicazione. Ecco che una nuova svolta narrativa viene alla luce: cosa farebbero tre disagiati sociali se avessero il potere di distruggere il mondo per poi trovarlo ancora in piedi il mattino dopo? Naturalmente il segreto di questo eterno ritorno è un po’ di pulcinella, conti in sospeso con successiva redenzione del personaggio, ma finché i tre vengono presi dall’euforia supereroistica il tutto risulta molto divertente per noi e per loro: rapine, conti non pagati al bar, vendette verso i propri nemici, persino l’idea di provare un suicidio senza poter morire.
Ma se da una parte il ragazzo e la ragazza cercano di cambiare e migliorare, complice una storia d’amore nascente tra i due, l’ultimo, il più autodistruttivo, proverà piaceri ancora più proibiti: stragi, stupri e la crudele caccia all’uomo dei suoi due unici amici. E’ un mondo certo che si rifà chiaramente al modello del serial tv Misfits, ribaltandone però il concetto in una chiave di lettura più realista ed estrema, con una certa originalità però di fondo nel ritrarre con attenzione i suoi personaggi e la loro psicologia in continuo crescendo. Il film comunque riesce ad essere appassionante con una storia avvincente e che non annoia mai, alternando momenti drammatici ad altri di azione più spettacolare. Un buon film d’intrattenimento che non dispiace mai in una serata autunnale.
httpv://www.youtube.com/watch?v=2CvYWPYdOWA
About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.