Intervista film Paranormal Activity 3: Breve Autopsia di un Caso Cinematografico

Paranormal Activity 3: Breve Autopsia di un Caso Cinematografico

L’idea di un prologo viene indirettamente introdotta da Katie in Paranormal Activity, quando si viene a sapere che la possessione ebbe inizio all’età di 8 anni”.

Piccola e agile autopsia del nuovissimo Paranormal Activity 3, pellicola affidata alla coppia di registi Ariel Schulman e Henry Joost (Catfish) ma prodotta e supervisionata e qui sezionata dal suo creatore originario, l’isrealiano Oren Peli.I registi.

Tutti siamo grandi fan del mockumentary Catfish, del suo mood e della sua estetica, e siamo convinti che Ariel Schulman e Henry Joost abbiano un gran senso della suspense e del realismo: eravamo certi che le loro qualità sarebbero state l’ideale per Paranormal Activity 3.

La fan-cam

Siamo assolutamente entusiasti della fan-cam! E’ un nuovo tipo di cinepresa che non abbiamo mai usato nè nei precedenti capitoli del franchise nè in alcuna altra pellicola di cui sia a conoscenza: è perfetta per creare tensione estrema e rivelare con magistrale lentezza particolari inediti della casa, stupendoci per quanto sia stata capace di giocare con i contrasti e i dettagli.

La suspence

Siamo assolutamente certi che una manciata di scene saranno ricordate per sempre dai fan della serie, almeno quanto quella in cui Katie viene trascinata fuori dal proprio letto nel primo capitolo, o le ante di tutti i mobili della cucina che si aprono improvvisamente in Paranormal Activity 2: ci sono una paio di momenti veramente eccezionali anche in questo episodio. E’ una ricompensa enorme vedere i nostri fan discutere per mesi su quale sia effettivamente la scena migliore. Creare tensione credo sia soprattutto una questione di pazienza e tempistiche. C’è bisogno di mettere la platea in un determinato mood, e l’unico modo per farlo è raccontargli bene una storia ben scritta. A quel punto la storia va avanti, e si ha la situazione ideale per iniziare a costruire i meccanismi della tensione.

L’idea del prequel

L’idea di un prologo viene indirettamente introdotta da Katie in Paranormal Activity, quando si viene a sapere che la possessione ebbe inizio all’età di 8 anni; anche in PA2, pur non avendo in programma un terzo capitolo, abbiamo lasciato per strada un paio di indizi che spingessero in quella direzione. E poi è divertente e spaventoso il contesto di un filmato terrificante girato nel pieno degli anni ’80 che parla di una coppia di ragazzine perseguitate da un demone! Abbiamo anche cercato nuovi pretesti per introdurre l’idea del filmato amatoriale, e non è stato certo facile.

I trailer

Girando la pellicola, abbiamo sperimentato una quantità incredibile di soluzioni e idee. Le migliori le abbiamo inserite nel film vero e proprio, mentre quelle che abbiamo tagliato abbiamo deciso di inserirle nei vari trailer.

Il futuro

Al momento non stiamo ancora pensando a un eventuale quarto capitolo. Se la pellicola andrà bene e il pubblico ne vorrà ancora, inizieremo a considerare l’ipotesi di un nuovo sequel, sempre nel caso ci siano buone idee su cui lavorare. Ovviamente tutto resterà segreto fino all’ultimo!

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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