Commedia e parodia I Ragazzi del Cimitero

I Ragazzi del Cimitero

Un insolito connubio di trash, horror, romanticismo e commedia giovanile che, nonostante la pessima fattura, diverte parecchio e rischia quasi di intenerire

Correvano gli anni ottanta quando James Aviles Martin e George Seminara decisero di sperimentare cosa poteva accadere ad immergere una commedia adolescenziale con tendenze romantiche in uno spesso strato di sangue finto a buon mercato.  La reazione chimica che ne risultò non fu certo esplosiva come quella delle mentos nella coca cola, ma sì dimostrò abbastanza divertente, e così, nel 1987, venne alla luce  I Was a Teenage Zombie (tradotto senza apparenti motivazioni con I ragazzi del cimitero).

Sei amici che frequentano la high school, dopo una lite violenta, uccidono più o meno accidentalmente il caratteristico pusher Mussolini -Steve McCoy- (che nella versione italiana diventa tristemente Musolino) e, spaventati dall’accaduto, gettano il cadavere nel fiume, pensando di sbarazzarsene.  Per loro sfortuna quelle acque rese tossiche da vagonate di rifiuti pericolosi riportano alla vita lo spacciatore, che ne riemerge forzuto e determinato a vendicarsi. Quando Dan Wake -Michael Rubin- (lo sportivo e popolare della combriccola)  cade vittima dell’incazzato pusher, i suoi amici per salvarsi la pelle, decidono di gettare anche lui nelle acque tossiche e sperare che una volta riemerso in qualità di zombie possa combattere il loro persecutore. Accanto alle dinamiche di fuga e persecuzione che si giocano tra il redivivo pusher e il gruppetto di ragazzi, a farla da padrone è la tenera  vicenda personale del povero Dan, che, considerato un incallito sciupafemmine, è invece perdutamente innamorato della compagna Cindy e vive con dolore il nuovo status di non morto, perché sa che potrebbe allontanarlo da lei.

Bisogna ammettere che la mano del regista John Elias Michalakis è tanto grossolana da far sembrare il film quasi amatoriale, gli effetti speciali sono incredibilmente low cost (il passaggio da essere umano a zombie è contraddistinto esclusivamente dalla mutazione del colore della pelle, che diventa verde ramarro), e non passa inosservato l’evidente debito con The Toxic Avenger, cult della Troma (a cui peraltro Michalakis ha preso parte) uscito (e meglio riuscito) appena tre anni prima. Però I was a teenage zombie ha il suo fascino: non ha pretese, appare assolutamente conscio delle sue possibilità (come il regista, del resto, che a quanto pare in seguito si è fatto monaco) e si indirizza più verso il trash e il demenziale che non verso l’horror. I protagonisti, che rappresentano un po’ tutto il campionario di stereotipi giovanili (con lo sportivo, il ciccione, il nerd e il bullo dotato di moto e giubbotto di pelle), non possono non suscitare simpatia, il cattivo spacciatore tamarro come pochi resta indimenticabile e anche i personaggi secondari hanno il loro carisma (come il saggio amico barista -che fa anche un po’ happy days- ). I ragazzi del cimitero è un insolito connubio di trash, horror, romanticismo e commedia giovanile, che, aspramente criticato e condannato dai più, è in grado invece di divertire e anche magari di intenerire, rimanendo leggero nei suoi 90 minuti e sfoggiando anche una colonna sonora notevolissima (spicca la ballabilissima e orecchiabile “i was a teenage zombie” dei Fleshtones.)

httpv://www.youtube.com/watch?v=oRb9O7X7GaQ

I Ragazzi del Cimitero

Regia: John Elias Michalakis
Scritto da:
James Aviles Martin, George Seminara
Interpreti :
Michael Rubin, Steve McCoy, George Seminara
Durata:
90 min
Anno:
1987

 

About Alexia Lombardi

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Altri articoli:

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.

Horror Community

[captain-sign-up text="Partecipa al gioco"]

Focus on

Categorie degli articoli

ebook gratis


    Ai lettori di Horror.it, regaliamo una ghost story inedita di Andrea G. Colombo. Buona lettura!
  • RSS
  • Twitter
  • Facebook
%d blogger cliccano Mi Piace per questo: