Nightmare ripropone la trama del famoso e omonimo horror degli anni ottanta farcendola di fantasiose innovazioni, di cui la più clamorosa è il modo in cui viene affrontata la storia di Krueger.
Dopo la misteriosa morte di Dean (Kellan Lutz, Twilight), i suoi amici Quentin (Kyle Gallner, Jennifer’s body), Nancy (Rooney Mara, The Social Network), Kris (Katie Cassidy, Chiamata da uno sconosciuto) e Jesse (Thomas Dekker, From Within) si rendono conto di essere accomunati dallo stesso incubo ricorrente: sognano di essere perseguitati da un uomo orrendamente sfigurato (Jakie Earle Haley, Watchmen) che li minaccia con un singolare guanto da giardino dotato di coltelli. Presto si accorgeranno che la dimensione onirica non è innocua, perché chi viene ucciso nel sogno muore anche nella realtà.
Rivisitazione in chiave moderna dell’omonimo film del 1984, celeberrimo capostipite della saga sul serial killer dei sogni, Nightmare ripropone la trama del famoso e riverito originale, farcendola di fantasiose innovazioni (è proprio il regista Samuel Bayer a insistere perché si parli di rivisitazione piuttosto che di rifacimento).
Tra le modifiche apportate alla sceneggiatura originale spicca quella dei “microsonnellini”(momenti di sogno inconsapevole in cui il cervello entrerebbe automaticamente nel tentativo di ricaricarsi, dopo una forzata e prolungata veglia) che, oltre a rendere più labile la linea di confine fra sonno e veglia, contribuisce ad aumentare il senso di disagio e di impotenza nei confronti di un nemico, il sogno, al quale sembra impossibile sottrarsi, anche restando svegli. La più clamorosa e succosa delle novità di Nightmare, però, è il modo in cui viene affrontata la storia di Krueger , di cui per la prima volta viene mostrato il lato debole e umano, arrivando a suscitare la compassione dello spettatore e a insinuare persino il dubbio che il giardiniere linciato come pedofilo (altra novità visto che nell’originale era assassino di bambini e non molestatore) sia in realtà innocente.
La mancanza di battute umoristiche, che invece alleggerivano e contraddistinguevano l’originale, rende l’atmosfera molto più cupa e scoraggiante, e anche Freddy risulta molto meno comico di come lo ricordavamo. Come previsto il distacco tra le due opere si sente parecchio: i nuovi personaggi riescono meno simpatici e convincenti e gli avvenimenti onirici sono meno dinamici e ricercati; però il film è forte di scelte valide, come l’ispirarsi solo al primo Nightmare tralasciando gli episodi successivi (a differenza, ad esempio, del recente remake-minestrone di Venerdì 13) e svecchiare la trama imponendo nuovi colpi di scena e inaspettati risvolti narrativi. Il misto di ironia e crudeltà del vecchio Freddy resta insuperabile, però il nuovo mostro è spaventoso e il suo interprete, Jakie Earle Haley (anch’esso alquanto inquietante) veste davvero bene l’ipnotico maglione rossoverde. Nightmare e le sue tematiche non passano di moda e non smettono di inquietare e appassionare gli spettatori (affezionati e non); il mondo del killer onirico è una fonte inesauribile di spunti cinematografici, che possono essere sfruttati con più o meno maestria: questa rivisitazione è discreta e a suo modo aggiunge anche un po’ di nuova suspense alla nostra vecchia e amata vicenda.
httpv://www.youtube.com/watch?v=2SulpWn6Glk
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