L’ennesima parodia horror approda nelle sale deserte dei cinema d’agosto… Gli spunti per ridere, ahimè, finiscono per adeguarsi alle richieste (sempre meno esigenti) di un pubblico che cerca un intrattenimento divertente e, spesso, demenziale.
Il cinema horror, si sa, mette in scena le paure della società che rappresenta. Inizialmente i mostri erano creature mitologiche – prevalentemente tratte dal mondo letterario – appartenenti all’immaginario collettivo. Con il passare del tempo, però, l’orrore diventava sempre più quotidiano, reale e concreto, tanto che bastava posizionare una telecamera sulla finestra della propria camera per riprendere la mostruosità della civiltà di cui si faceva parte. Ecco allora che sul grande schermo il terrore appariva così come si presentava nella vita di tutti i giorni: psicopatici, assassini e killer seriali uccidevano chiunque per il puro gusto di uccidere e di sentirsi potenti. Negli anni ’70 e 80’, nascono i più pericolosi e terrificanti mostri del cinema di genere: Freddy Krueger con il suo guanto affilato, Chucky la bambola assassina, Pinhead con la sua testa piena di spilli e i tre criminali dal volto mascherato Michael Myers, Jason Voorhees e Letherface.
In realtà, esistono due facce di ogni medaglia e così, accanto all’emozione della paura esiste anche quella della risata. Ogni film dell’orrore che si rispetti, infatti, ha visto sbocciare una sua parodia – più o meno riuscita. Al di là delle (tragi)comiche versioni alla Fracchia contro Dracula, troviamo anche quelle (sporadiche) riuscite e irriverenti come Frankenstein Jr. di Mel Brooks. Ma i tempi cambiano e gli spunti per ridere, ahimè, finiscono per adeguarsi alle richieste (sempre meno esigenti) di un pubblico che cerca un intrattenimento divertente e, spesso, demenziale. Ecco allora che nell’ormai lontano 2000 nasce il modello Scary Movie, un film sciocco e assurdo che ironizza sui cliché del cinema horror e colpisce i prodotti migliori tra i recenti film dell’orrore. Inevitabile, dunque, che se un film del genere riesce a fruttare ben 4 figliocci (addirittura successi al botteghino!) prima o poi qualcuno avrebbe preso la palla al balzo per sfruttare l’onda del suo successo. Uno dei suoi produttori, infatti, Bo Zenga, si posiziona dietro la macchina da presa e dirige Horror Movie, un’assurda caricatura dei Mostri degli anni ’70 e ’80.
I quattro protagonisti della pellicola sono dei giovani sfigati (ognuno nel suo campo) che la notte di Halloween decidono di partecipare ad una festa in maschera. Prima di arrivare a destinazione però, sulla “rotta per casa di Dio”, scoprono che una maledizione ha riportato in vita i veri Mostri dell’orrore, i quali cercano di uccidere tutti gli umani che incontrano. Non essendo dei guerrieri temerari, i nostri “eroi” si daranno alla fuga riuscendo accidentalmente ad eliminarli nel modo più demenziale (e scontato) possibile.
Il regista, autore anche della sceneggiatura, evidentemente non ha imparato molto dalle sue esperienze precedenti. Non ha capito, infatti, che non basta sostituire freccette ai chiodi di Pinhead per far ridere, così come non basta far prender fuoco alla faccia di Freddy per trasformarlo nell’incubo che tutti conosciamo. Le battute sono volgari, le situazioni paradossali e i doppi sensi sono di un’ovvietà disarmante, non troppo lontane da quelli trite e ritrite dei nostri cinepanettoni. Insomma, meglio ridere dell’illogico, malriuscito e paradossale tentativo di Zenga piuttosto che piangere la morte dell’originalità e dell’innovazione del cinema di genere.
httpv://youtu.be/k_txOMaHpJ8
About Martina Calcabrini
Ha ereditato l'amore per il cinema horror quando era ancora in fasce. La passione per le creature mostruose, per l'ignoto e per l'oscuro le scorre nelle vene e le permette di affrontare qualsiasi Mostro della notte...
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