Play Horror Dead Island

Dead Island

Dopo il rilascio del primo e ammaliante cinematic trailer, “Dead Island” ha subito accesso la passione per il genere in decine di migliaia di videogiocatori in tutto il mondo, estasiati da quel mix di pianoforte e violenza.

Ma era subito sorta una domanda: sarà questa l’atmosfera che pervaderà l’intero titolo made in Techland o si tratta solo di una grande e potentissima operazione commerciale? Finalmente possiamo darci una risposta al quesito che ci ha tenuti incollati al web in questi tre lunghi mesi estivi…

Sull’isola tropicale di Banoi, lungo le coste della Nuova Guinea, i residenti e i vacanzieri vengono colpiti da un misterioso morbo che li trasforma in zombie affamati di carne umana. L’orda di non-morti ci attenderà dietro ogni angolo, mentre noi saremo impegnati in una serie di emozionanti missioni attraverso il lussuoso e gigantesco complesso turistico. Per sopperire alla scarsità di armi da fuoco e munizioni, dovremo utilizzare tutto quello che troviamo sul nostro cammino per proteggerci e respingere gli incessanti attacchi del zombi, lottando corpo a corpo, sfidando la morte nella sua forma più inquietante.

Un incipit davvero esaltante. Un paradiso tropicale che si trasforma in un inferno infestato da zombie. E’ come dire: “prego, accomodatevi. Lo spettacolo sta per iniziare.” E invece no. Dimenticate quel trailer ricco di hype e accompagnato da quella struggente sonata di pianoforte. Dead Island sarà la gioia di chi necessita solo di ammazzare un numero spropositato di cadaveri ambulanti senza porsi troppe domande. Questo è un titolo per gli appassionati dell’action più sanguigno e frenetico.

Nei panni di uno dei quattro personaggi selezionabili ad inizio avventura il videogiocatore dovrà cercare di sopravvivere fuggendo dall’isola e nello stesso tempo cercare di aiutare alcuni superstiti che si incontreranno proseguendo nell’avventura.  Di certo non mancheranno le classiche cut scene e momenti dedicati al solo dialogo, ma la componente narrativa è davvero risicata. Se si aggiunge poi che tutti i personaggi -principali e non- soffrono di una certa bidimensionalità e che l’ostentato realismo si trasformi in momenti davvero assurdi fa del titolo Techland uno dei peggio riusciti sul versante narrativo.

Si va avanti massacrando zombie su zombie e arrivando al faccia a faccia anche con i tipici Boss di fine livello. Il livello di difficoltà è piuttosto basso per le prime ore di gameplay per poi elevarsi nettamente, sia per la scarsità di armi, munizioni o denaro, sia per il presentarsi di gruppi di nemici sempre più vari e nutriti. Non senza i suoi difetti e problemi, il combattimento di Dead Island risulta comunque divertente nonostante la scarsità di opzioni.

Dove comunque gli sviluppatori si sono sbizzarriti è nella creazione di un sistema di modifica delle armi alla “Dead Rising” che risulta davvero molto efficace. Gli zombie più corpulenti difficilmente rappresentano una minaccia a causa della loro lentezza, mentre se in qualsiasi momento vi capiterà di sentire un urlo agghiacciante, preparatevi ad incontrare i contagiati, dei pazzi furiosi che vi correranno incontro con l’unico obiettivo di sbattervi a terra e strapparvi le budella. A questo si aggiunge l’ottimo sistema di “smembramento” elaborato da Techland, in base al quale è possibile effettuare danni differenziati con una certa precisione in base alle parti del corpo colpite e dunque creare una sorta di punti deboli studiati sugli avversari. Bello da vedere e divertente da morire.

Anche se con un design accattivante pur nel suo ricercatissimo realismo, l’engine grafico presenta pregi e difetti: l’ampiezza della mappa, le texture quasi sempre nella media vengono compensati con un frame rate decisamente altalenante e dal diffuso pop up delle texture. Difetti veniali, che non rovinano l’esperienza, ma che risultano comunque frutto di un lavoro di rifinitura decisamente superficiale. Cut scene, goffe e mal girate rovinano un po’ di quell’atmosfera che il solo trailer aveva donato al titolo.

httpv://www.youtube.com/watch?v=0_KBtOVx-x0

About Giovanni Lorecchio
Famiglia modesta, lui un po’ meno. Un folle, dilaniato da miliardi di idee ma con pochi mezzi per realizzarle. Grande appassionato di cortometraggi in computer grafica e di colonne sonore, ama particolarmente l’accostamento horror/sci-fi. Odia il brutto cinema e si dedica alla composizioni di colonne sonore di genere.

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