IL 36° GIUSTO – Claudio Vergnani

La seconda scoppiettante avventura del gruppo di ammazzavampiri più improbabile della narrativa horror

Dopo le (dis)avventure vissute ne Il 18° Vampiro, la squinternata banda di ammazzavampiri targata Claudio Vergnani torna in azione nel secondo libro della trilogia pubblicata dalla Gargoyle Books, Il 36° Giusto. Questa volta, però, la loro battaglia non sarà concentrata contro un Maestro, ma vedrà lo svolgersi di varie missioni che porteranno i nostri eroi sull’orlo del baratro.

Questa seconda avventura di Claudio, Vergy & Co. è strutturalmente diversa dal romanzo che l’ha preceduta: se, infatti, nel primo libro urgeva il naturale bisogno di creare i personaggi, farli amare dal lettore e dargli un background, ne Il 36° Giusto Vergnani si è potuto concentrare di più sull’azione e sull’approfondimento psicologico (scopriremo sfaccettature inattese degli stessi vampiri), componendo un romanzo che sembra quasi una raccolta di racconti. Quattro parti per quattro diverse avventure che i protagonisti dovranno affrontare: comune denominatore la lotta ai vampiri. L’autore ci introduce nella storia prima ricordandoci “dove eravamo rimasti” e poi aggiornandoci sullo stato dei nostri eroi; infine riprende il filo con Claudio e Vergy che decidono di tornare a dare la caccia ai vampiri, ma questa volta trovando un vero e proprio lavoro.

Nella prima missione che gli viene affidata, Claudio e Vergy vanno incontro a un contrattempo che li costringerà a passare la notte dentro il cimitero monumentale, prede di torve di vampiri assetati. Questa è sicuramente la parte più inquietante, emozionante e disturbante del romanzo: si respira l’atmosfera dell’assedio (poi ripresa nella terza parte del libro) e gli ostacoli che dovranno superare i due protagonisti per mettersi in salvo sono davvero al limite del possibile. La seconda missione, apparentemente più tranquilla, prevede invece la caccia a un solitario vampiro che ha preso residenza in un albergo abbandonato nei pressi dell’autostrada, ma anche qui le cose non andranno come previsto e i due (questa volta accompagnati dalla vecchia conoscenza Elisabetta), si troveranno a dover lottare per salvare la pelle. La terza parte del libro è dedicata al ritorno in gruppo di Gabriele (nel frattempo diventato scrittore grazie a quanto vissuto nel primo romanzo) e questa volta il compito dei tre ammazzavampiri è di proteggere una famiglia desiderosa di passare le feste natalizie in una sperduta casa di montagna. Anche qui le cose andranno presto a rotoli, un po’ per l’innata capacità del gruppo di fare quasi sempre la scelta sbagliata e un po’ per un imprevedibile gioco del destino. Come per la prima avventura, anche in questa si respira la soffocante atmosfera dell’assedio ed è senz’altro una delle parti migliori dell’intero romanzo che si conclude con una “puntata” a Parigi a caccia di un altro solitario vampiro che rapisce giovani donne.

Ancora una volta, come nel precedente Il 18° Vampiro, Vergnani confeziona un prodotto pressoché perfetto, regalandoci momenti indimenticabili grazie alla sua straordinaria capacità di far convivere senza rompere l’equilibrio di un romanzo comunque horror, l’angoscia e la paura all’umorismo e al divertimento. Un esempio lo troviamo nella fuga disperata all’interno del cimitero monumentale, dove, nonostante l’atmosfera apocalittica, ci sono momenti di comicità assoluta. Lo stile è come sempre scoppiettante, a tratti addirittura strabordante, andando ben oltre le pagine del libro e i personaggi rafforzano quell’aurea mitica che chi ha letto il primo romanzo ormai conosce bene. Claudio e Vergy (Gabriele forse meno) sono ormai un gradino al di sopra dell’uomo comune, alla faccia di tutti i loro stravizi…

La trilogia si chiuderà tra poco più di un mese, quando arriverà in libreria l’ultimo volume sempre edito dalla Gargoyle Books: L’ora più buia.

 

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