Ben venga nelle nostre serate di horromaniaci anche questo The hounds, segno che in Italia ancora crediamo nel cinema del terrore, e malgrado il destino, il governo ladro che fa piovere, siamo capaci di fare paura.
Mentre 4 amici, Jake, Sarah Martin e Dave partono per delle vacanze in un bosco, Myke, un detective della omicidi, sta indagando su un’organizzazione malavitosa chiamata The Hounds. Le due storie all’apparenza senza collegamenti si uniranno nello shockante finale.
Eccoci con un altro horror nuovo nuovo sfornato nel nostro Paese. La coproduzione coinvolge anche l’Inghilterra, ma i due registi, Maurizio e Roberto Del Piccolo, sono italianissimi. Si tratta di un’opera interessante, ma ahimè non esente da difetti che si quantificano soprattutto nello scarso budget a disposizione dei due autori. La storia, pur se non originalissima, è tutto sommato scorrevole e regala almeno un paio di momenti di bizzaria visionaria (gli omicidi inaspettati, gli assassini come ultracorpi di siegaliana memoria, l’atmosfera onrica), ma, quello che infastidisce e risulta ostico, è soprattutto l’uso di una telecamera amatoriale per un film che grida con tutte le sue forze il desiderio di essere cinema. La regia dei due fratelli Del Piccolo è efficace, non esente da alcune stucchevolezze stilistiche, soprattutto l’insistere sui primi piani dei personaggi o sulle ferite inferte, ma nel complesso risulta capace di donare al film un certo ritmo e movimenti di macchina di un discreto virtuosismo, elementi che nel cinema horror indipendente italiano sono quasi sempre dimenticati. Gli attori fanno un buon lavoro e riescono a non svilire una sceneggiatura che, pur puntando tutto sul prevedibile colpo di scena, è attenta a non buttare in carne da macello i suoi personaggi, ma anzi a descriverli con buona attenzione alle varie psicologie. Certo, il film comincia ad ingranare dopo una buona mezz’ora, ma quando arriva nel clou dell’azione, è un crescendo di pathos e tensione. Purtroppo, come già detto, sarebbe bastato poco per confezionare un film capace di arrivare non solo agli occhi, ma al cuore del grade pubblico: un dispiego di mezzi piu’ ingenti, uno sforzo nel non cercare di scimmiottare i cugini d’oltreoceano con una storia troppo americana che frulla con sciaguratezza Touristas e Allucinazione perversa, elementi essenziali per mirare al passaggio tra cinema amatoriale e cinema professionale. Comunque ben venga nelle nostre serate di horromaniaci anche questo The hounds, segno che in Italia ancora crediamo nel cinema del terrore, e malgrado il destino, il governo ladro che fa piovere, siamo capaci di fare paura.
The Hounds, sarà trasmessa in anteprima il 4 luglio su http://streamitindependentcinema.twww.tv/?onair.
About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.
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nov 09, 2011Posted By
robydicksì, giudizio che sostanzialmente condivido