Alcuni bambini uccisi da uno spietato killer perverso e maniacale. le paure e le superstizioni dell’alto Medioevo. Una donna pronta a combattere entrambi spinta dalla logica e dal senso di giustizia.
Cambridge, 1170. Il piccolo Peter si perde nel bosco insieme al suo grido d’aiuto. Quando il suo corpo è ritrovato porta i segni di una crocifissione e accanto a lui alcuni rametti erano stati sistemati a formare una stella di Davide. Il piccolo diventa santo e le sue reliquie vengono messe in vendita in chiesa. Nel giro di un anno vengono ritrovati altri tre corpi appartenenti ad altrettanti bimbi uccisi con lo stesso modus operandi.
Supera facilmente le difficoltà e i limiti impostole dalla società del periodo, dalla superstizione che grava sulla morte e sui defunti, svicola le perplessità nate dal suo status di donna nel Medioevo, conferma la sua autorità in materia, ma si lascia coinvolgere dalla morte di quei poveri bambini fino a rischiare la sua stessa vita Gli indizi sono contro il clan ebraico che viene scacciato e costretto a riparare nel castello. Le autorità locali sono in difficoltà e chiedono aiuto a un dottore proveniente dal regno di Sicilia. Arriva a Cambridge una delegazione formata da un Moro, un agente segreto ebreo e una donna: Adelia. La donna è un anatomopatologo, concreta e fervente credente nella scienza ha fama di essere la migliore nel suo campo, nonostante le difficoltà dell’essere donna nel Medioevo.
Nel più assoluto riserbo esegue le autopsie ai cadaveri dei bimbi, e il caso diventa ancora più intricato. Le sue analisi scagionano gli ebrei, ma mettono le autorità in allarme: c’è un crociato serial killer in libertà che esegue macabri rituali sulle proprie vittime.
Benchè Adelia sia sempre distaccata dai suoi defubti pazienti, questa volta non riesce a restare impassibile, i suoi cadaveri urlano, e lei deve essere espressione di tale sofferenza. Adelia comincia così una discesa nell’inferno – che sembra essere localizzato nelle campagne di Cambridge – e si trova faccia a faccia con la paura.
La signora dell’arte della morte è un thriller efficace, cupo, ma la scrittrice ha inserito un paio di gag leggere e divertenti che allegeriscono i toni dell’opera, caratterizzandone ulteriormente i personaggi. Siamo di fronte al primo libro di Ariana Franklin e le è valso il premio Ellis Peters Historical Award come miglior thriller storico. Esperta medievista l’autrice riesce ad amalgamare fantasia e fatti storici, e a dare del medioevo un quadro diverso dal solito. E’ un libro fluido, lineare. La nostra eroina è una donna forte, acuta, laica, razionali, indipendente, tratti un po’ troppo marcati per una donna nel medioevo, e che forse tolgono un pò di realismo alla storia, ma nulla toglie alla fluidità dell’opera che resta interessante e godibile.
About melania colagiorgio
Twitter •