Fading Of The Cries

Il film regala speranze ai sogni nel cassetto di ogni sceneggiatore e regista in erba: se ce l’ha fatta Fading Of The Cries, c’è una chance per tutti.

Siamo alle prese con un indie scialbo che racconta di un piccolo paese improvvisamente invaso da un’orda di creature un po’ demoni e un po’ vampiri. Sguinzagliati dal perfido stregone Mathias (Brad Dourif, Bambola Assassina, Dune), gli esseri puntano dritto verso la casa di Sarah (Hallee Hirsh) e della sua acida matrigna, ma dove c’è una fanciulla in difficoltà c’è anche il cavaliere di turno.

E’ il vezzoso Jacob (l’esordiente Jordan Matthews), strappato di forza da una copertina di Cioè, che uccide quelle creature a colpi di spadone in ripetuti e scarsetti momenti action ed affronta il burattinaio dell’invasione, un Dourif in forma smagliante nettamente facilitato dal dilettantismo che lo circonda. Ma da dove viene l’armata di mostri? E perchè prende di mira proprio quella vecchia abitazione? Le domande sono più intriganti delle banali risposte: Mathias è alla ricerca di un ciondolo dai poteri sconfinati, giunto per caso tra le mani di Sarah ed è un peccato che l’incontro tra i due (potenzialmente il momento più suggestivo del film) abbia luogo davanti ad un fondale più finto di quello di Felice Caccamo e dia il là ad una storiella ampiamente prevedibile. La trama potrebbe avere un certo appeal, sulla carta: demoni vampiri senz’occhi (simili al J. Depp di C’Era Una Volta In Messico), un prode ammazzavampiri con katana e un super attore culto come Dourif sono ingredienti di sicuro divertimento, non fosse che in Fading Of The Cries aleggiano toni seri del tutto fuori luogo. Con un pizzico di ironia e tre quarti d’ora in meno, il film potrebbe sembrare un figlio illegittimo di Creepshow. Con un po’ di romance in più, avrebbe potuto fare breccia nel cuore di qualche ragazzina. Invece il film diretto da Brian A. Metcalf non è carne e non è pesce, è povero fantasy ed azione raffazzonata condita di maledizioni e stregonerie. Il remix di tematiche stantie tradisce gli invasati di b-movies come gli adoratori di lustrini alla Twilight. Per fortuna nel budget anoressico è rientrato un po’ di sciroppo di amarena, che condisce di rosso i combattimenti e regala all’occhio uno striminzito piacere. Il film regala speranze ai sogni nel cassetto di ogni sceneggiatore e regista in erba: se ce l’ha fatta Fading Of The Cries, c’è una chance per tutti.