A far gridare allo scempio è il trucco dei tre fantasmi, qualcosa a metà tra un brutto lifting e l’incontro con un ananas mutante.
Un male indicibile è caduto su una tranquilla cittadina fluviale. Lo Sceriffo Logan (Angle) si trova in un incubo agghiacciante a causa della morte e del caos che paralizza la città. Questo delirio è causato da tre spiriti in cerca di vendetta arrivati insieme a una strana nebbia.
Peccato parlare male di questo River of darkness perchè le premesse per un buon prodotto horror di cassetta c’erano tutte e invece siamo nella mediocrità più disarmante. Non è colpa del regista che se la cavicchia neanche malaccio, aiutato anche dal (finto) formato panoramico con il quale il film in dvd è presentato, ma proprio della resa attoriale, del make up, dell’idiozia di alcune situazioni. Mi direte voi: “Che potevi pretendere da un film con nel cast mezza WWE?”. Si, ma ci sto che un lottatore di catch (o wrestling per stare a passo con i tempi) non è proprio un gigione uscito fuori dall’actor study, ma molti di loro, se pensiamo al The rock di molti action o al Kane di Il collezionista di occhi, sono funzionali alla storia e non sfigurano con i modelli preistorici alla Arnold Schwarzenegger. La messa in scena poi con queste nebbie azzurrognole fa molto Fog di John Carpenter, il modello più evidente se calcoliamo che il fulcro della storia è incentrato sulla vendetta di tre spettri ingiustamente uccisi dai soliti paesanotti ignoranti. Ma non sono le morti (tra l’altro esangui) a far gridare allo scempio, ma il trucco dei tre fantasmi, qualcosa a metà tra un brutto lifting e l’incontro con un ananas mutante. In più l’umorismo involontario sembra di casa con attori che morendo fanno delle facce buffe che neanche Scary movie si immaginava. Ecco allora che la tensione che poteva accumularsi, lo sforzo di imbastire dialoghi per lo meno decenti, viene svilita dalla demenza involontaria delle situazioni, dalla faccia perennemente contrita del protagonista, dalle apparizioni di questi tre spettri che più che far paura fanno tanta tristezza. Va un po’ meglio rispetto a End game, pessimo action precedente del regista con sempre lo stesso attore/wrestler principale, Kurt Angle, e speriamo andrà meglio col prossimo Dummer for the mob, un poliziesco dove nel cast spicca il grande Tom Savini. Peccato che questo River of Darkness sia così malriuscito perchè, lo ripetiamo, bastava un po’ più di cura nei dettagli per sfornare un prodotto decente usa e getta da home video.
About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.