Autori Bill Moseley e Stuart Gordon: l’Horror Made in USA

Bill Moseley e Stuart Gordon: l’Horror Made in USA

«Preferisco le storie interessanti ai mirabolanti effetti speciali: sono le storie a incollarti allo schermo» (Stuart Gordon).

Classe 1947, aspetto tranquillo e riservato, Stuart Gordon è a oggi uno dei più importanti cineasti del panorama horror internazionale. Insieme a Bill Moseley ha diretto Eater, uno degli episodi di Fear Itself, la serie televisiva targata NBC che ne 2008 ha terrorizzato gli spettatori americani. Nonostante una carriera brillante che li annovera tra i più conosciuti e apprezzati interpreti dell’horror mondiale, tanto Gordon quanto Moseley disarmano per eleganza, gentilezza e disponibilità… Ecco cosa ci hanno raccontato.

Stuart Gordon, lei ha diretto diverse pellicole ispirate a racconti e romanzi di autori come Edgar Allan Poe e H. P. Lovecraft. Che tipo di rapporto ha con i classici?

Stuart Gordon: Mi sono appassionato ad Edgar Allan Poe quand’ero ancora un adolescente. È stato Roger Corman a farmene innamorare, perché avevo visto i suoi film (Il pozzo e il pendolo, La caduta della casa Husher). Ecco io vorrei che la gente, grazie ai miei film ispirati ai racconti di Poe e Lovecraft (anche Stuart Gordon ha diretto negli anni Novanta una sua versione del Pozzo e il Pendolo N.d.R.), possa appassionarsi ai loro racconti e, dunque, decidere di recuperarli se non li ha mai letti!

Conosce il panorama horror italiano?

S.: Amo moltissimo il cinema horror italiano, soprattutto quello del passato, che si ricollega a nomi come Dario Argento e i suoi Suspiria, Tenebre, Inferno, oppure maestri come Mario Bava e Ruggero Deodato. Questo dimostra come effettivamente io ami tutti i tipi di horror, dal thriller (familiare a registi come Argento), allo splatter (più vicino a registi come Bava), fino al mockumentary in stile Deodato.

Se dovesse scegliere, preferirebbe gli horror del passato o quelli contemporanei?

S.: Devo dire che ci sono anche tantissimi film horror contemporanei che ho amato particolarmente. Alcuni film sono davvero grandiosi, per trama ed effetti speciali.

Com’è stato per lei lavorare per la tv e, dunque, per serie tv come Fear Itself e Masters of Horror? Che differenze ci sono con il lavoro prettamente cinematografico?

Non ho mai diretto film per la tv prima di Masters of Horror, ma devo dire che sono stato molto fortunato perché la produzione mi ha dato carta bianca e assoluta libertà. È stata, dunque, una bellissima esperienza e non ho riscontrato particolari differenze con il lavoro al cinema: in fondo è come girare un film, solo più corto!

Gira voce che faranno un remake del suo Reanimator, addirittura in 3D…

S.: Posso assicurarvi che è un rumor, che nessuno di noi ha concesso i diritti per fare un remake di questo film. Devo confessare che non ne sarei felice se lo facessero, non amo molto i reboot, preferisco le storie nuove, avvincenti, le buone idee e soprattutto originali. Basta con questi remake!

Che opinione ha di questa diffusione a macchia d’olio del 3D al cinema?

S.: Credo che sia più un’operazione di marketing che altro… Certo, ci sono registi esperti di nuove tecniche digitali come James Cameron che scelgono il 3D anche dal punto di vista artistico, ma sono convinto che sia una semplice operazione commerciale per avvicinare quanta più gente possibile al cinema, un po’ come accadde negli anni 50, quando il 3D fece il suo primo ingresso al cinema. In ogni caso preferisco le storie interessanti ai mirabolanti effetti speciali: sono le storie ad incollarti allo schermo.

Oltre ad essere regista lei è anche sceneggiatore. C’è uno dei due ruoli in cui si sente più a suo agio?

S.: Sì, beh… Mi sento principalmente un regista. È vero, scrivo spesso i miei film, ma amo anche lavorare con sceneggiatori diversi.

Che rapporto ha con il suo attore “feticcio” Jeffrey Combs? Avete lavorato molto spesso insieme…

S.: Io e Jeffey siamo molto amici. Stiamo scrivendo insieme un film chiamato Nevermore in cui Jeffrey interpreterà il ruolo di Edgar Allan Poe!

 

Nel frattempo, ci raggiunge Bill Moseley nella stanza allestita per le interviste, che una volta entrato esclama divertito: “Fantastico, questa stanza mi ricorda Suspiria (di Dario Argento N.d.R.)!”. Ci sentiamo a nostro agio, l’intervista può continuare.

Bill, com’è stato lavorare e collaborare con alcuni tra i più grandi registi della storia del cinema horror?

Bill Moseley: Sono stato molto fortunato. Ho vissuto esperienze piuttosto variegate, peraltro: momenti emozionanti come The Texas Chainsaw Massacre di Tobe Hooper, ma anche molto divertenti come collaborare con Sam Raimi!

Che rapporto con Rob Zombie, che l’ha praticamente chiamata per tutti i suoi film?

B.: Siamo molto amici. Ho lavorato anche per parecchi suoi videoclip musicali e mi ritengo fortunato anche in questo caso perché credo che Zombie sia uno dei registi più talentuosi degli ultimi tempi.

Che progetti ha per il futuro?

B.: Sono impegnato nella realizzazione di un film ispirato alla figura di Charles Manson (che io stesso interpreterò) intitolato The Manson’s Girls.

About Luna Saracino
Appassionata, maniacale, artisticamente onnivora, anche se l’horror in ogni sua forma e sostanza è entrato a far parte della sua vita fin dalla più tenera età e oggi cinema e letteratura (horror e non solo) più che una passione, forse, sono diventati una vera e propria ragione di vita.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Altri articoli:

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.

Horror Community

[captain-sign-up text="Partecipa al gioco"]

Focus on

Categorie degli articoli

ebook gratis


    Ai lettori di Horror.it, regaliamo una ghost story inedita di Andrea G. Colombo. Buona lettura!
  • RSS
  • Twitter
  • Facebook
%d blogger cliccano Mi Piace per questo: