Vi è mai capitato di guardarvi allo specchio e di non riconoscervi nell’immagine riflessa?
Stupore, incredulità, paura: ogni certezza crolla sotto i nostri piedi, proprio come un castello di sabbia alla prima raffica di vento.
The Ward, il nuovo film di John Carpenter, racconta la storia di Kristen, una ragazza ricoverata in un reparto speciale di una clinica psichiatrica, per scoprire perché ha dato fuoco alla sua casa di campagna.
La ragazza però è apparentemente sana (?) e non ha niente in comune con le altre quattro pazienti: una è un’artista timida e remissiva, un’altra è una bambina mai cresciuta, la terza è pazza e incosciente – per le sedute di gruppo, infatti, si maschera da Joker, e l’ultima è una (aspirante) seduttrice arrivista. Kristen, invece, è una giovane donna forte e coraggiosa, è “quella che le salverà”, come le viene più volte ripetuto. Cinque storie differenti, cinque identità diverse unite da un tragico destino comune. Nessuno, infatti, è mai riuscito a fuggire dal reparto perché lo spirito di Sara, una paziente uccisa brutalmente, cerca vendetta. Ma perché tanto astio verso le ragazze? Lo spettatore dovrà attendere quasi 90 minuti per scoprire la risposta. Dopo aver guardato le pazienti sempre attraverso gli occhi della protagonista, verrà finalmente lasciato libero di conoscere la realtà dei fatti.
Le ambientazioni da collegio femminile pieno di ragazze ribelli, se inizialmente portano alla mente lo scenario di Ragazze interrotte, passano presto il testimone al ricordo della macabra scuola di danza di Suspiria di Dario Argento, cui le musiche basate su poche note, tendono letteralmente l’orecchio. Tra passato e presente, tra realtà e finzione, tra sogni e incubi, lo spettro di Sara diventa sempre più simile agli zombie affamati e infetti di Rec e 28 giorni dopo. Gli specchi costantemente frantumati, inoltre, ci avvertono che niente è (più) come sembra, proprio come ci aveva dimostrato John Cusak in Identità. Mi viene spontaneo chiedermi, a questo punto, che fine abbia fatto il Carpenter di Halloween, il regista di horror che faceva tremare gli spettatori in sala, l’artista maledetto che condusse Michael Myers direttamente nell’Olimpo dei mostri moderni. Ecco, se anche lui ha bisogno di mettere in scena pellicole del già visto – perché, diciamocelo, questo film poteva girarlo chiunque – che fine ha fatto il vero cinema horror?
About Martina Calcabrini
Ha ereditato l'amore per il cinema horror quando era ancora in fasce. La passione per le creature mostruose, per l'ignoto e per l'oscuro le scorre nelle vene e le permette di affrontare qualsiasi Mostro della notte...
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apr 02, 2011Posted By
ThobiaVedi Martina, già il fatto stesso che chiami Sara un personaggio che in realtà si chiama Alice, la dice lunga su quanto tu abbia capito del film dell’immenso John.
Ok, non è un capolavoro, ma questo lo avevamo letto un po’ ovunque…
Da qui però, a dire, come molta critica oltre oceano ha fatto (te compresa) che sia un film osceno, ridicolo, che Carpenter farebbe bene a ritirarsi, beh ce ne passa!
Sarà che io per il Maestro ho una passione che rasenta il maniacale, ma THE WARD è Carpenter allo stato puro e anche se la sceneggiatura non è sua, Lui si sente, si vede, si percepisce.
VOTO 8
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apr 04, 2011Posted By
MartinaCara Thobia,
il mondo della critica è bello perchè è vario. In ogni modo, io ho detto la mia opinione senza offendere nessuno, giudicando la validità dell’opera di un Maestro del genere in confronto (soprattutto) a quella delle sue opere precedenti.
E comunque ci tengo a precisare che io NON ho detto (nè lo penso) che The Ward sia un film osceno e ridicolo, mi piacerebbe che tu chiamassi le cose col loro nome – visto che, a quanto pare, per quello che ti interessa, lo sai fare sin troppo bene!
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apr 04, 2011Posted By
ThobiaCara Martina,
scusa ma quando ti avrei offeso?
Ho solo detto che probabilmente non hai capito il film… Del resto, come puoi affermare che il film poteva essere diretto da chiunque?
Se non hai riconosciuto la mano del maestro, ti consiglio vivamente di andare a rivederlo… Sono certo che ad una seconda visione (io l’ho fatto) molti aspetti ti saranno più chiari.
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apr 05, 2011Posted By
MichaelMa scusa Thobia, t’ha dato di volta il cervello? Ho trovato il tuo commento davvero maleducato, non si tratta così una signorina (ma probably nessuno). Io ADORO Carpenter ma il film non mi è piaciuto. Concordo con il punto di vista di Martina e ne approfitto per farle i complimenti x la rece. Refuso a parte, mi sembra che esemplifichi con poco il buco nell’acqua del nostro caro John.
PS: RIVEDI TU IL FILM, se fossi davvero manicale come dici, non lo ameresti.
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apr 06, 2011Posted By
MartinaCon tutto il rispetto Thobia ma “Vedi Martina, già il fatto stesso che chiami Sara un personaggio che in realtà si chiama Alice, la dice lunga su quanto tu abbia capito del film dell’immenso John” non mi sembra affatto il massimo della galanteria.
Detto ciò, mi sembra inutile continuare a parlarne, d’altronde dalla scrittura non si può percepire il “tono” di un commento.
Comunque grazie Michael per l’apprezzamento! 😉
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apr 06, 2011Posted By
GiovanniMagari se ci diamo tutti una calmata sarebbe meglio.
@Thobia: Chi recensisce ha il sacrosanto diritto di scrivere in tutta libertà ciò che pensa del film, cosa che non necessariamente “la dice lunga su quanto tu abbia capito del film dell’immenso John”. E comunque, tanto per la cronaca, caro il mio Thobia, l’ “immenso” John è andato a perdersi tempo andando.
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apr 08, 2011Posted By
ThobiaMartina:
credimi, non era mia intenzione offenderti e se involontariamente l’ho fatto, ti chiedo scusa.
Ho solo voluto evidenziare un errore del nome di uno dei personaggi principali che, unito alla recensione negativa del film, mi ha fatto pensare che non lo avessi capito appieno.
Michael (non Myers spero):
confesso di essere un maniaco di Carpenter ma non lo difendo a spada tratta.
VILLAGE OF THE DAMNED, ad esempio, lo reputo un pessimo film (anche se con molte attenuanti). A mio parere, l’unico passo falso della sua gloriosa filmografia.
Giovanni (l’oracolo):
è vero “chi recensisce ha il sacrosanto diritto di scrivere in tutta libertà ciò che pensa del film” ma è altrettanto vero che “chi legge ha il sacrosanto diritto di scrivere in tutta libertà ciò che pensa della recensione”! O no?
Comunque, dato che ci troviamo in un sito specializzato in cinema horror, ritengo doveroso scrivere una recensione positiva di THE WARD che faccia da contraltare a quella negativa di Martina, soprattutto in considerazione del fatto che (come sempre del resto capita con i film di Carpenter) la pellicola sta dividendo non poco su tutti i mass media, critica e pubblico.
MIA RECENSIONE:
Ok, THE WARD non è un capolavoro, e allora? Il Maestro (perché di Maestro si tratta) deve per forza sfornarne uno ogni volta che si mette dietro la macchina da presa? Ma sarà, quest’uomo, libero di girare un filmetto comunque dignitosissimo, dopo 10 anni che non glie ne facevano più fare? Un uomo che, voglio ricordare, non è più un ragazzino (ha 63 anni e pure portati male a causa di una malattia degenerativa) ed ha scelto THE WARD perché gli dava la possibilità di lavorare in un ambiente ristretto, senza stancarsi troppo. E’ dal 1982, anno di uscita del suo capolavoro assoluto THE THING (grazie al quale, pare si sia beccato un tumore alla pelle) che è iniziato il calvario di Carpenter, guarda caso il primo film per una grande major, la Universal. Da allora solo e sempre stroncature con recensioni in alcuni casi ferocissime… Dopo la partecipazione di THE WARD al Toronto Film Festival dello scorso anno, ne ho lette davvero di tutti i colori: “horror osceno… film ridicolo… Carpenter farebbe bene a ritirarsi… Che fine ha fatto Carpenter?”… Insomma, cose da pazzi!!! Tanto per rispondere all’ultima provocazione: Carpenter ha solo voluto divertirsi un po’, realizzando un film “old style” pieno zeppo di atmosfere angoscianti su una sceneggiatura su commissione non certo straordinaria ma con musiche bellissime (di Mark Kilian?… mah, ho letto che John ne ha rivendicato la paternità e comunque totalmente in linea con il suo stile). Ecco che fine ha fatto Carpenter…
E invece l’ingrata Hollywood cosa fa? Da 2 soldi a lui per girare il suo nuovo film e ne sforna a milioni per realizzare i remake dei suoi vecchi capolavori. Sì perché, cari non vedenti, di capolavori il buon John ne ha diretti tanti… Di tutti i registi viventi non credo ci siano colleghi che possano vantare nella propria filmografia il suo stesso rendimento qualitativo!
Insomma, alla seconda visione (il solito mio piccolo contributo che, oltre a soddisfare il piacere personale, mi sento di dover dare ogni volta che esce un film di John Carpenter nelle sale, perché so sarà puntualmente snobbato dal grande pubblico che si fionderà a vedere SCREAM 4) la mia recensione di THE WARD è assolutamente positiva e per nulla di parte. Di parte, semmai, sono le stroncature di chi si ostina a non vedere/capire (forse gli occhiali di THEY LIVE potrebbero loro aprire gli occhi) il talento di questo straordinario regista.
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apr 09, 2011Posted By
MartinaPerfetto Thobia, equivoco chiarito.
Anch’io sono una fan di Carpenter (basti dire che il mio film preferito è Halloween per tutta una serie di motivi che non sto qui a scrivere) e, con tutti i pro e i contro che hai giustamente elencato, posso affermarti con assoluta certezza che è un Maestro. Ritenendolo tale però, da fan, mi permetto di dire che anche The Ward per me è uno dei picchi (verso il basso) di tutta la sua filmografia.
Comunque, già il fatto che questa pellicola faccia discutere e spacchi la critica… Beh, non sarà un capolavoro ma sicuramente uno di quei film di cui si parlerà per tanto, tanto tempo…. Almeno spero! 😉
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apr 09, 2011Posted By
GiovanniThe Ward non ha spaccato un bel niente e non se lo sta filando nessuno. L’oracolo ha parlato.
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apr 09, 2011Posted By
ThobiaEvvivaddio che non se lo sta filando nessuno! Io non avevo alcun dubbio su questo. Carpenter è per pochi, mentre la stolta massa si fionda a vedere quella scemenza di Sucker Punch! Che sia la stessa che riempie le sale per i cinepanettoni natalizi?
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apr 09, 2011Posted By
Giovanni@Thobia: paragonare “Sucker Punch” ai cinepanettoni è blasfemo. Nessuno critica il tuo amore verso Carpenter, parli con uno che avrà visto “La Cosa” una cinquantina di volte, ma giudicare ogni suo film un ‘capolavoro’ solo perché l’ha diretto lui mi sembra troppo esagerato. E’ come dire che “Fantasmi da Marte” sia un bel film.
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apr 10, 2011Posted By
ThobiaFantasmi da Marte NON è un bel film… E’ un gran film!
Non un capolavoro certo, così come non lo è The Ward, ma in tempi come questi, pieni zeppi di stronzate micidiali (vedi Sucker Punch) avercene…
Comunque, almeno su questo sarai d’accordo con me, nessuno deve convincere l’altro.
Io rimango delle mie idee e tu delle tue…
Io faccio parte della minoranza e tu della maggioranza.
The Ward (come dici giustamente tu) non se lo filerà nessuno.
Sucker Punch se lo fileranno in molti.
Va bene così…
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apr 10, 2011Posted By
GiovanniSucker Punch è una stronzate micidiale e Fantasmi da Marte un gran film? Va beh dai, finiamola qui… non posso andare oltre. Hai vinto, bravo.
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apr 10, 2011Posted By
MichaelRagazzi ma non la state prendendo un pò troppo sul personale?
@Thobia: non sono Myers purtroppo però posso permettermi di farti notare che dici che non difendi Carpenter a spada tratta e poi osanni Fantasmi da marte? Lasciami dubitare
@Giovanni: Sucker Punch è un buon prodotto, ma non all’altezza di Snyder. My opinion certainly.
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apr 10, 2011Posted By
ThobiaMichael, solo una considerazione su Fantasmi da Marte:
sono il 1° a dire che non è un capolavoro ma a noi carpenteriani doc piace per il semplice fatto che è la summa di tutto il suo cinema.
Un film fuori dagli schemi così coraggioso e demodé che solo uno come John Carpenter poteva avere le palle di girare!
Certo non mi meraviglia che possa non piacere ed in effetti è stato stroncato da molti, ma è altrettanto vero che molti lo osannano.
Punti di vista.
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apr 11, 2011Posted By
Giovanni@Michael: ciao Michael! Anche io credo che “Sucker Punch” non sia il miglior film di Snyder ma definirlo una ‘stronzata’, come è stato apostrofato dal nostro Thobia, sia un tantino eccessivo. Sopratutto se si considera “Fantasmi da Marte”, che altro non è che un film commissionato da una grande major nel tentativo di guadagnare usando il nome del maestro, la “summa di tutto il suo cinema… un film fuori dagli schemi così coraggioso e demodé che solo uno come John Carpenter poteva avere le palle di girare”.
Se aggiungiamo poi che “molti lo osannano” quando lo stesso Carpenter si è detto infelice del prodotto finale ho l’impressione che Thobia cerchi di difendere l’indifendibile solo perché quel film porta la firma del suo regista preferito.
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apr 11, 2011Posted By
ThobiaOracolo, non è come dici tu.
Fidati.
😉
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apr 11, 2011Posted By
MartinaMi sembra evidente che abbiamo tutti opinioni contrastanti in merito… Visto che ci siamo, voglio esprimere anch’io la mia opinione. Come ho già scritto, ritengo Halloween il miglior film del regista, seguito poi da La cosa, Christine, Il villaggio dei dannati, Il seme della follia e Fog. Fantasmi da Marte non l’ho amato perchè sembra quasi non portare il tocco di Carpenter… Lo stesso, insomma, che potrei dire di questo The Ward.
Riguardo a Sucker Punch, invece, mi espongo: belle scenografie, buoni effetti visivi, musiche eccellenti. Problema? La sceneggiatura. La pellicola voleva ammaliare gli amanti di videogiochi e i cineasti (d’elite?) incalliti, ma non c’è riuscita appieno… Meglio lo Snyder di 300 e Watchmen…
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apr 12, 2011Posted By
ThobiaMartina, questa lunga diatriba alla fine non porta da nessuna parte.
Del resto, se tutti quanti avessimo gli stessi gusti sai che noia.
Detto questo, quel che mi lascia sgomento è leggere che GOM è privo del Carpenter’s touch e che sia stato commissionato da una grande major, quando sanno tutti che il film, Carpenter, se l’è autoprodotto, scritto, musicato, supervisionato e diretto.
Un B-movie che al suo interno racchiude:
DISTRETTO 13: il “cattivo” che si allea con i “buoni”; il treno assediato come il Precinct 13;
FOG: i Fantasmi riaffiorano da una sorta di nebbia;
LA COSA: i Fantasmi si appropriano dei corpi umani;
FUGA DA NEW YORK: Desolazione Williams in pratica è Jena Pleeskin (ma certo Ice Cube non è Kurt Russell).
Stessa cosa dicasi di THE WARD:
questo sì, su commissione, ma già dal formidabile incipit e’ chiaro che chi gira non e’ il solito mestierante – o peggio un nocivo “shooter” alla Bay o alla Snyder – ed e’ anche chiaro che il vecchio John non ha assolutamente perso la mano.
La sequenza e’ magnifica e viene chiusa da dei titoli di testa eccezionali.
Subito dopo veniamo immersi in una clinica psichiatrica dove la tensione e’ costante grazie proprio alle perfette scelte del regista, che non sbaglia un’inquadratura e che lascia che i tempi morti diano ritmo ad una sceneggiatura un po’ rivista, ma che “diretta” cosi’ diviene una perla anch’essa.
Notevole il lavoro sugli attori – bellissima e brava la protagonista e di spessore pure tutti gli altri attori, sia la “old school” di facce alla Carpenter, su tutte l’infermiera sadica, sia le giovani del reparto psichiatrico – e gran lavoro sia come fotografia – del bravo Yaron Orbach- che come colonna sonora – scritta da tal Mark Kilian ma in pratica di Carpenter stesso.