Il barone Franco Mistrali, ovvero il capostipite della letteratura fantastica italiana
In una società come quella della seconda metà dell’Ottocento, in cui la figura dello scrittore si distacca dall’immaginario che lo vedrebbe di estrazione aristocratica per diventare sempre più borghese, Franco Mistrali, scrittore e giornalista, nonché eccellente storicista, è una delle figure più interessanti del panorama letterario italiano, diventando in un certo senso vero e proprio pioniere del genere fantastico, nel Belpaese come nel resto d’Europa.
Dopo varie pubblicazioni di stampo storico-politico, nel 1861 il barone Mistrali pubblica I racconti del diavolo. Storie della paura, ma è nel 1869 che “mette al mondo” la sua creazione più preziosa e allo stesso tempo più controversa, Il vampiro. Storia vera, che anticipando di 30 anni il Dracula di Bram Stoker e di 3 anni la Carmilla di Joseph Sheridan Le Fanu, si afferma come uno dei primi scrittori ad affrontare un tema letterariamente semi sconosciuto come quello del vampiro.
Mistrali sembra dimostrare un rispetto estremo nei confronti del principe della notte, raccontandoci una storia estremamente ricca di colpi di scena con un linguaggio colto, sofisticato e ricercato, a tratti languido e denso di passione, al punto da ricordare quasi il suo contemporaneo Joseph Sheridan Le Fanu. È evidente la matrice storicista di Mistrali, specie nel gusto spiccato della ricerca dell’aneddotica e della citazione storica, ma anche mitologica.
Lo scrittore originario di Parma ha particolarmente a cuore il dualismo ragione/sensibilità, tema, questo, che sarà poi ampliamente ripreso da un altro grandissimo scrittore, Oscar Wilde, con il suo Ritratto di Dorian Gray (paragone, questo, che non capita a caso, dal momento che in entrambi i romanzi la simbologia del quadro ha un’importanza quasi centrale, vitale ai fini della comprensione del romanzo stesso).
Il vampiro. Storia vera segue da vicino le avventure di uno scrittore (forse Mistrali stesso?) e dei suoi misteriosi quanto affascinanti incontri, a partire dall’ambigua amicizia con il conte Alfredo Kostia, fino ad arrivare alla bella Pia Ludowiska, una splendida ma inquietante vampira (forse. O forse no?). Ricco di intrighi, complotti, vendette, rapimenti, avventure, drammi, passioni e amori, il libro di Mistrali è al contempo misterioso, quasi magico, ammaliante come pochi (veri) classici del brivido riescono ad essere.
About Luna Saracino
Appassionata, maniacale, artisticamente onnivora, anche se l’horror in ogni sua forma e sostanza è entrato a far parte della sua vita fin dalla più tenera età e oggi cinema e letteratura (horror e non solo) più che una passione, forse, sono diventati una vera e propria ragione di vita.