Nei panni del motore primo della vicenda e strega o presunta tale, Claire Foy, venticinquenne inglese dalla finora breve esperienza cinematografica.
Storicamente, a un Nicholas Cage dall’inquadrabile look lungocrinito sono quasi sempre corrisposte pellicole che partivano dal mediocre per sfondare nell’indecenza, Ghost Rider docet. Ma la cosa non sembra interessante particolarmente Dominic Sena (Whiteout) che, dopo la collaborazione in Gone in Sixty Seconds, l’ha fatto protagonista del suo prossimo thriller soprannaturale: il medievaleggiante Season of the Witch…
Sinossi ufficiale: Francia, XIV secolo. Behman (Nicholas Cage) è un crociato che insieme al fidato Felson (Ron Pearlman) fa ritorno nelle terre natie infestate dalla peste nera. I due sono incaricati dall’istituzione religiosa di condurre una presunta strega (Claire Fox) fino alla lontana abbazia in cui dovrebbe venire privata di tutti i suoi poteri e di quella negromanzia considerata la vera causa dell’infezione che sta decimando l’Europa. Un prete (Stephen Campbell Moore), un luttuoso cavaliere (Ulrich Thomsen), un truffatore (Stephen Graham) e un testardo ragazzino il cui sogno è quello di diventare un vero cavaliere (Robert Sheenan) si agggregano ai due finendo per creare un gruppo eterogeneo per umanità e opinioni. Ma all’arrivo all’abbazia un orrore senza fine metterà a repentaglio la buona riuscita di quella missione, e li metterà di fronte a una forza inspiegabile e spaventosa.
Niente a che vedere che l’omonima pellicola di George Romero del 1972: la pellicola scritta dell’esordiente Bragi F. Schut – per lui finora solo esperienze nel serial Threshold – e diretta da Dominic Sena è un progetto nuovo di zecca piuttosto ambizioso che raccoglie intorno al protagonista un cast di tutto rispetto, che alterna pezzi da novanta del cinema che conta – è il caso di Ron Pearlman (Il Nome della Rosa, Hellboy) -, giovani promettenti che si sono fatti le ossa nei serial – Robert Sheenan, il Nathan dell’ottimo Misfits – e cammei di figure cult come quello di Christopher Lee. Inserito nello stesso oscuro, basso medioevo che Christopher Smith ha cucito intorno al discreto Black Death, il lavoro di Sena sembra voler far prevalere all’aspetto più puramente orrorifico atmosfere in costante bilico tra avventura e thrilling, con l’intenzione di strizzare l’occhio soprattutto al pubblico più generalista e mainstream. Nei panni del motore primo della vicenda e strega o presunta tale, Claire Foy, venticinquenne inglese dalla finora breve esperienza cinematografica. Girata interamente in Austria dopo quasi due anni di infinite beghe produttive, Season of the Witch è finita nelle mani della Lionsgate, che ne ha subordinato l’uscita nelle sale in più di un caso, ultimo quello che l’ha vista sottometterla alla ragion di stato in occasione dell’uscita di The Last Exorcism: in ogni caso la data del 7 gennaio prossimo dovrebbe essere quella definitiva per quanto riguarda il mercato USA.
httpv://www.youtube.com/watch?v=qLoKm_vUsFY
httpv://www.youtube.com/watch?v=YHR56TdWC44
[nggallery id=127]
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.
RSS
Twitter
Facebook
