«Ci sono posti nella mente umana che nessuno dovrebbe visitare. Dopo il viaggio allucinante dell’Ipnotista, La psichiatra ci riporta nel lato oscuro.» Donato Carrisi, autore del Suggeritore.
Questa la presentazione per La Psichiatra, primo romanzo di Wulf Dorn, divenuto un successo all’estero col l’ausilio del passaparola dei lettori.
Dall’ottobre del 2009 il fenomeno diviene inarrestabile, centomila copie vendute per la casa editrice tedesca Heyne, che conta nomi come Stephen King, Stieg Larsson, John Grisham, sino ad arrivare nelle librerie italiane
Ellen Roth è una psichiatra, come potrebbero essercene tante, se non chè la sua mansione non rientra nei canoni classici, dato che svolge il suo lavoro in un ospedale psichiatrico, dove i pazienti sono tra i più gravi da curare, e data la situazione abissale in cui viene catturata.
“Promettimi che non mi lascerai quando lui verrà.” È la frase sussurrata con vivo terrore ad Ellen dalla paziente che ha in cura.
Una donna che se ne sta rannicchiata in posizione fetale, al buio, ripetendo continuamente la parola “Uomo Nero“, nella stanza numero 7.
Una stanza trovata vuota l’indomani proprio da Ellen; percorrere l’intero edificio per ritrovare la donna non servirà a nulla, è scomparsa nel nulla, nessuno pare saperne qualcosa.
Chi è questa donna, cosa le è successo? Chi è l’Uomo Nero?
Enigmi senza fine, l’abisso si espande sino a far precipitare Ellen al suo interno, ove paranoia, violenza, allucinazioni la inghiottono.
Riuscirà ad allineare i tasselli dell’inquietante mosaico?
L’Autore
Wulf Dorn
Nasce nel 1969 in Germania, studia lingue e lavora come logopedia per la riabilitazione del linguaggio nei pazienti psichiatrici. Già autore di alcuni racconti horror, esce col suo primo romanzo, divenuto successo mondiale, La Psichiatra.
About Valentina Colli
Appassionata di cinema e letteratura horror da quando ne ha memoria, feticista nel collezionare tutto ciò che fa parte di questo mondo. Cercando di districarsi da questa contorta e oscura ragnatela, ne è rimasta intrappolata del tutto, fondendosi inevitabilmente con essa, ostentando l’ossimoro di sé.