Sequel del mediocre remake firmato Aja/Levasseur, questo the Mirrors 2 più che il suo legittimo erede ne è il fratello sfigato.
Nel tentativo di restituire alla propria vita una parvenza di normalità dopo l’indicente d’auto che gli ha portato via l’amata compagna, Max Matheson (Nick Stahl) accetta un lavoro di guardiano notturno all’interno del complesso Mayflower.
Ma ogni superficie riflettente all’interno di quelle stanze sembra volergli raccontare una storia spaventosa, terribile e disperata. E quando i dipendenti del Mayflower iniziano a morire come mosche, al fragile Max non resterà che andare fino in fondo a una vicenda che rischia di stendere una nera cappa di morte su chiunque abbia a che fare con quei luoghi.
Difficilmente lo spagnolo Victor Garcia scalerà mai le charts dei registi più in voga della cinematografia horror: evidentemente fuori da certi danarosi e lucrosi circuiti produttivi, ha sempre lavorato in quei bassifondi dell’industria lastricati di belle speranze, minestre riscaldate, budget risicati, vorrei-ma-non-posso attitude e di un generico, confusionario fermento; sequel del mediocre remake firmato Aja/Levasseur, questo the Mirrors 2 più che il suo legittimo erede ne è il fratello sfigato. Più per condizione economica che per qualità, sia chiaro, perché a differenza del pretenzioso e inconcludente primo episodio, Mirrors 2 è un film solido e onesto che del frugale piatto di cui sopra ha certo prevedibilità e semplicità di mezzi, ma anche la classica solidità.
Merito dello sceneggiatore Matt Venne (Pelts nell’antologia Masters of Horror 2006) che si è saggiamente limitato a costruire una collaudatissima situazione horror soprannaturale, con giallo annesso e sacrosanto spirito in cerca di vendetta in allegato, snella e precisa quanto basta perché Garcia gli saldi accanto una regia tutt’altro che trascendentale ma valida e pimpante, e che sfrutta a fondo le evidenti soluzioni filmiche che una vicenda di specchi & fantasmi offre su piatti d’argento. Peccato che a ribadire ulteriormente la natura sostanzialmente low budget della pellicola intervenga il compartimento degli effetti speciali: generalmente sempre sopra la sufficienza, più di un paio di oscene elaborazioni digitali riescono a boicottare l’efficacia delle scene in cui vengono inserite. Buon per noi che sia l’insieme della pellicola a funzionare, forte di un protagonista particolarmente azzeccato, che ha nei tratti drammatici e nella fisionomia dolente del piccoletto Nick Stahl (Sin City) un volto efficace attorno a cui cucire il tessuto di dramma e orrore dell’intera vicenda e raccogliere un cast senza infamia e senza lode tra i quali spicca la stellina nascente Emmanuelle Vaugier (Dolan’s Cadillac, Saw IV). Mirrors 2 è un lavoro che più straight-to-video non si può, conscio dei propri limiti tanto quanto dell’importanza di quei due/tre elementi necessari a rendere godibile un’horror di velocissimo consumo e digestione. Una lezione che dovrebbe essere spesso e volentieri ripassata anche da chi i bassifondi li ha lasciati già da un pezzo.
About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.
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