Intendiamoci: se siete in cerca di una commedia al sangue che sappia divertire raccontando allo stesso tempo una storia decente, rivolgetevi altrove.
La conturbante e letale Bàrbara (Macarena Gòmez) non ha ben chiaro quale motivo la spinga ad eliminare con modalità e per ragioni ogni volta diverse chiunque si ponga sulla propria strada, e continua placidamente a seminare morte e distruzione nei dintorni del proprio campus universitario.
E mentre gli innumerevoli tentativi di arrivare alla verità da parte delle autorità daranno il via a conseguenze del tutto inaspettate, l’approfondirsi della conoscenza tra Bàrbara e il nerd Tòmas (Cèsar Camino) potrebbe prospettare alla ragazza scenari imprevedibili…
Arriva dalla teen-comedy il regista Miguel Martì (Slam, Fin de Curso), e, considerata la banalità dei suoi precedenti lavori, non gli si può certo negare un certo qual step qualitativo nel passaggio alla horror-comedy di Sexy Killer, intrepretato da quella Màcarena Gòmez battezzata a fuoco nel regno dell’orrore da Jaume Balaguerò in Para Entrar a Vivir – nell’antologia Peliculas Para no Dormir – nel 2006. Intendiamoci: se siete in cerca di una commedia al sangue che sappia divertire raccontando allo stesso tempo una storia decente, rivolgetevi altrove, perché da un punto di vista puramente narrativo Sexy Killer non sta in piedi nemmeno una decina di minuti, imbastita di quel tanto di coordinate spazio-temporali – appena – sufficienti a giustificare anche un progetto poco pretenzioso come una horror comedy e poi lasciata libera di cavalcare, schiumando non-sense e incongruenze, nelle ampie praterie che solo una sceneggiatura scheletrica e nei fatti superflua è in grado di offrire. Ma i progetti che Martì ha per il suo Sexy Killer sono ben altri, perché di presunte coerenze e credibilità narrative il regista non saprebbe che farsene, determinato com’è a percorrere tutt’altra strada: appurato che spendere il termine sperimentazione per una pellicola del genere sarebbe quantomeno eretico e fuori luogo, quello che fa il regista madrileno è giocare con il maggior numero possibile di linguaggi filmici, mettendo al centro dell’azione e della camera la follemente carismatica Bàrbara e cucendole attorno senza soluzione di continuità espedienti filmici che vanno dal videoclip all’episodio dal sapore musical, dal ricorso ad un lessico visuale pubblicitario alla citazione registica horror e non – una certa fotografia la limite del fluo è un chiaro, campissimo omaggio all’occhio almodovariano -, tributando alla bisogna buona parte di quelli che sembrano essere i capisaldi della formazione horror del regista, triumvirato Romero-Craven-Raimi in testa.
Pur risultando alla lunga piuttosto pesante da gestire – e ben conscio dei limiti della propria scelta da un certo punto in poi Martì da un deciso e del tutto insensato scossone alla vicenda buttando nella mischia una mai così malamente motivata invasione di zombie! – il giochetto funziona più che dignitosamente, complice una Macarena Gòmez decisamente sul pezzo e un atteggiamento generale di disimpegno tale da conquistare un sogghigno compiaciuto anche nelle situazioni filmicamente più banali, di cui del resto la pellicola è piena zeppa. Horror-comedy triviale e arcaica a cui è stato applicato un vestitino nuovo e ben confezionato, Sexy Killer ha allo stesso tempo l’innegabile merito di aver interpretato per immagini un’ormai stanchissimo sottogenere per definizione cementato in uno sviluppo per situazioni che ne ha sempre rappresentato il punto forte quanto il primo, fatale limite; un credito che a conti fatti rende Sexy Killer quantomeno meritevole di visione.
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About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.