“170.000 miglia quadrate di deserto, 90 minuti di ossigeno e nessuna via d’uscita“, la fulminante tagline di un progetto che vedrà Ryan Reynold farsi carico dell’onere e dell’onore di un funerale texano in terra irachena.
Ha conquistato il Sundance Film Festival e Lionsgate sotterrando sotto due metri di terra un pover’uomo e lasciandolo un’ora e mezza a tormentare corpo e mente nel tentativo di trovare una via d’uscita. Segnatevi il nome dello spagnolo Rodrigo Cortes e del suo Buried, perché presto ne sentirete parlare….
Sinossi ufficiale: Paul Conroy non è ancora pronto a morire. Ma quando si sveglia sotto due metri di terra e nessuna idea di come ci sia finito, l’esistenza di quello che è un semplice autista e padre di famiglia si trasforma in una infernale e disperata lotta per la vita. Sepolto con la sola compagnia di un telefono cellulare e un accendino, le possibilità che riesca a mettere insieme indizi che possano aiutare i soccorritori all’esterno a scoprire la sua reale posizione sono disperatamente limitate. Ricezione scarsa, una batteria in via di esaurimento e una riserva d’ossigeno sempre più ridotta diventeranno i suoi peggiori nemici, in una estremamente concitata corsa contro il tempo e in lotta con il panico, la disperazione e la follia. A Paul non restano che 90 minuti prima che il proprio peggior incubo diventi realtà.

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Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.
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