Zone of the dead è semplicemente una pellicola che non ha nulla di originale, ma soddisfa il palato come farebbe una trattoria per camionisti.
Nella città industriale di Pancevo una tossina biochimica infetta la città. Gli effetti del materiale tossico consistono nel rivitalizzare le cellule morte del uomo, riportando in vita i defunti. La prima missione dell’agente Mina Millius, coadiuvata dall’esperto Mortimer Reyes, si rivela così più difficile del previsto quando la città diventa pericolosamente infestata di zombie.
Strane strade del Signore che portano ad apprezzare film dagli evidenti limiti come questo Zone of the dead e magari amarlo di più di un film dalle ben altre ambizioni comeSurvival of the dead di sua maestà Romero. Vecchiaia, Alzheimer che avanza forse o semplicemente la constatazione che un film come Zone of the dead è puro cinema da oratorio, ti fa sentire bambino e magari te ne freghi se è mal recitato, mal strutturato, mal tutto, perchè a vederlo ti diverti proprio. Luna park nerd certo, ma pieno di budello, di zombi tanti, cazzuti e ben truccati, di azione a iosa con un eroe che spara ogni tre secondi una battuta stupida e naturalmente una buona dose di figa. Che altro chiedere di più ad un film che vuole essere puro intrattenimento? Zone of the dead è uno spettacolaccio di bassa lega, ma non è roba disgustosa allaAna Clavell e James Dudelson o, peggio ancora, amatoriale alla Ulli Lommel, è robusto cinema di serie B, il prodotto popolare che non abbiamo più in Italia. Certo Zone of the dead è semplicemente una pellicola che non ha nulla di originale, arriva fuori tempo massimo a saccheggiare George Romero o Paul W. S. Anderson, ma soddisfa il palato come farebbe una trattoria per camionisti, con l’accumulo, la quantità a discapito della qualità, gli effettacci e l’animo più spettacolarmente superficiale. Ma non ci stancheremo mai di dirlo che se è vero che ci possiamo esaltare con un Lars Von Trier ogni tanto è bene che esista pure un Zone of the dead perchè il nostro cervello ha bisogno di una vacanza, perchè non dimentichiamo che i film che guardavamo da ragazzini in scalcinate vhs erano della stessa materia di questo film. Poi, pur senza pretese, Zone of the dead si lascia guardare senza niente eccepire sul piano tecnico facendo il suo “sporco” lavoro di horror di cassetta stupido, ma simpatico. Non diremmo mai che Zone of the dead è un bel film, ma a chi scrive, come dicevamo all’inizio, per strane strade del Signore è piaciuto. Come piacciono i vari Joe D’Amato o iBruno Mattei dei bei tempi che furono. Poi caso strano Zone of the dead è coproduzione tra Serbia, Spagna e Italia. Incoraggiamo senza timore quindi un nostro (quasi) prodotto. In più recita pure il Ken Foree di Dawn of the dead con quell’espressione che sembra dire “Ma cazzo che cazzo ci faccio qui? Io un tempo ero una star” Mitico!!!!
About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.