Evadiamo per un po’ da storie di vampiri e di killer, entriamo a far parte di una storia di Streghe, di un processo alle streghe.
Chi meglio di una discendente di due donne, Elizabeth Howe ed Elizabeth Proctor, che subirono un processo per stregoneria nella famosa Salem, può narrarci una storia su di esse?
La scrittrice in questione è Katherine Howe e questo è il suo primo romanzo: Le Figlie del Libro Perduto.
Un brano:
«I processi di Salem sono stati spiegati in molti modi» disse Connie. «Ma io li vedo come l’ultimo sussulto di religiosità calvinista. Furono anche l’ultima esplosione rilevante di isteria da streghe in tutto il Nord America. Il panico di Salem segnò la fine di un’era che aveva le sue radici nel Medioevo».
«Un’analisi molto approfondita» commentò il professor Chilton, sempre nel suo tono divertito e impertinente. «Ma non ha mai preso in considerazione la possibilità che le accusate fossero semplicemente colpevoli di stregoneria?”
Connie Goodwin, giovane e loquace dottoranda all’Università di Harvard è impegnata in una ricerca sui processi di stregoneria avvenuti nel diciassettesimo secolo nel New England, più precisamente a Salem.
Luogo di grande carneficina in cui centocinquanta persone vennero accusate di stregoneria.
Connie, che prevede un’estate impegnata dallo studio, avrà ben altro a cui pensare quando la madre la obbliga ad occuparsi della vecchia casa di famiglia, appartenente alla nonna deceduta quando lei era bambina.
La casa, ricca di cimeli, attorniata da un giardino ricco di piante medicinali, attira tutto l’interesse di Connie la quale scova, dapprima, una vecchia Bibbia, in cui trova una chiave ed in seguito un biglietto con scritto Deliverance Dane, un nome legato ai processi studiati da Connie e da cui capisce di avere un profondo legame, quello del sangue.
La sua famiglia cela un segreto da generazioni, tramandato attraverso il libro da lei rinvenuto:
Il Libro delle Ombre, in cui sono custodite conoscenze arcane ed antichi rituali.
Un libro prezioso, prezioso per coloro che sanno quanto possa essere utile.
Persone che sono disposte a tutto per ottenerlo.
Connie viene rapita completamente dall’ambiente in cui si ritrova a far parte, il legame che la unisce alla casa è forte, visioni la tormentano, un presagio di morte aleggia su una persona a lei cara.
Il libro con la sua componente magica potrà salvarla dalla maledizione e da colui che l’ha lanciata?
L’Autrice
Katherine Howe, laureata in Storia a Harvard, è effettivamente la discendente di Elizabeth Howe ed Elizabeth Proctor, due donne che subirono il processo per stregoneria a Salem alla fine del diciassettesimo secolo. Le figlie del libro perduto ha ricevuto grandissimi consensi di pubblico e di critica, consigliato dai librai indipendenti americani e recensito entusiasticamente da centinaia di lettori.
Forte di questa eccezionale discendenza e grazie alla capacità con cui l’autrice ha saputo fondere i vari elementi presenti nel suo romanzo, il primo romanzo delle Howe ha riscosso un grandissimo successo in tutto il mondo.
About Valentina Colli
Appassionata di cinema e letteratura horror da quando ne ha memoria, feticista nel collezionare tutto ciò che fa parte di questo mondo. Cercando di districarsi da questa contorta e oscura ragnatela, ne è rimasta intrappolata del tutto, fondendosi inevitabilmente con essa, ostentando l’ossimoro di sé.