I primi screening tests hanno convinto i responsabili della Universal a rimettere pensantemente mano a buona parte del comparto grafico della pellicola.
Ad annunciare un ritardo ai tempi indefinito fu la coprotagonista Emily Blunt ad inizio dicembre, adducendo il prolungarsi della complicata fase di postproduzione; a quasi un mese di distanza, è onere del produttore Scott Stuber determinare quanto dovremo effettivamente aspettare prima di ricominciare a temere la luna piena…
Nonostante quello che è stato definito dalla produzione “un ottimo lavoro” da parte del regista Joe Johnston, i primi screening tests hanno convinto i responsabili della Universal – oltre che ad impegnarsi in un paio di rapidi reshoots – a rimettere pensantemente mano a buona parte del comparto grafico della pellicola: “Il lavoro di postproduzione per quanto riguarda l’ambito visuale è stato così complicato che non tutto era pronto al momento prestabilito; tutte le textures riguardanti le immagini dall’alto di Londra, il suo orizzonte e tutti gli elementi di alcune sequenze che si svolgevano al suo interno non ci avevano soddisfatti del tutto” esordisce il produttore su Total Film Magazine “La creazione digitale dell’uomo lupo è stato un vero e proprio incubo grafico” continua “ma non potevamo in alcun modo non tributare a Lon Chaney Jr ed alla pellicola originale quanto pensiamo meritasse. The Wolfman è una pellicola squisitamente di make-up, ma alcune scene della trasformazione andavano necessariamente integrate con contributi in CG. Fare in modo che tutto scorresse con assoluta naturalezza è stata una sfida estrema che si è prolungata nel tempo“. A lavoro ultimato, nuovi screening tests avrebbero confermato la bontà del lavoro svolto :”Ora The Wolfman è esattamente quello che avreste desiderato fosse: ricco, gotico, tragico e magniloquente” conclude Stuber. The Wolfman esordirà nelle sale italiane a partire dal prossimo 12 febbraio.
About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.