La Città Del Terrore – Alafair Burke

L’uomo si scostò sullo sgabello per fare spazio a una ragazza robusta, rossa di capelli, che si stava allungando per prendere i due bicchieri di pinot grigio che aveva ordinato. Quando il barista gli passò davanti, chiese un’altra Heineken, pensando che avrebbe fatto in tempo a gustarsi una seconda birra prima che qualcuno, in quel ristorante, si accorgesse di lui.
Era bravo a mimetizzarsi anche nelle situazioni più comuni, ma in questo caso non c’era rischio che qualcuno lo notasse, vista la confusione al lato opposto del bancone. Quattro uomini in giacca e cravatta allentata stavano buttando giù dei bicchierini di limoncello; erano già al secondo giro in compagnia del gruppo di ragazze che lo aveva spinto a entrare nel ristorante. A dire il vero, non era interessato a tutte e tre; solo a quella alta e bionda.

Ciò che colpì subito Ellie fu la rabbia inaudita che si celava dietro quella violenza. Aveva visto la sua buona dose di scene del crimine, ma non si era mai imbattuta in una simile brutalità: i capelli ondulati le erano stati strappati a ciocche, lasciando in vista grandi porzioni del cranio. Il corpo e la faccia erano segnati da tagli piccoli e profondi, che sembravano tracciare lo schema del gioco del tris. Ellie trasalì quando pensò al terrore che doveva aver provato la ragazza nel vedere estrarre la lama.