Qual’è il reale prezzo che Danny avrà pagato per avere salva la vita? Cosa avrà comportato nell’economia della sua esistenza futura quella drammatica esperienza?
Quella all’interno di uno strapieno Cannon Theatre a Toronto sembrava essere l’ormai consueta reading session di 15 minuti dedicata ad estratti della su aultima fatica Under The Dome. Almeno finchè, imbeccato dal moderatore d’eccezione David Cronenberg, Stephen King avrebbe più o meno casualmente lasciato intendere che il sequel di uno dei suoi più celebri romanzi potrebbe effettivamente essere in agenda…
Sembra infatti che durante la breve chiacchierata con il regista canadese in chiusura di serata, King si sia lanciato in una serie di riflessioni sulla figura e sulle sorti di Danny Torrance, il giovanissimo protagonista di The Shining sopravvissuto all’Overlook Hotel e al suo araldo Jack Torrance, alla pari della madre Wendy ed allo chef Dick Halloran – che, al contrario di quanto narrato nella trasposizione cinematografica di Stanley Kubrick, sopravvive alla furia dell’hotel – . Ma qual’è il reale prezzo che Danny avrà pagato per avere salva la vita? Cosa avrà comportato nell’economia della sua esistenza futura quella drammatica esperienza? Secondo King, in un ipotetico sequel intitolato Doctor Sleep,
Danny sarebbe ormai quarantenne e vivrebbe nello stato di New York, impegato all’apparenza come inserviente all’interno di un istituto riservato a malati terminali; la sua vera finalità sarebbe però quella di stare al capezzale di chiunque fosse in punto di morte e rendere che il trapasso il più sereno possibile grazie ai propri poteri. Parallelamente, Danny, grazie ad un trucchetto insegnatoli dall’amico Dick Halloran, si sarebbe specializzato nelle scommesse sui cavalli…
Giusto per sottolineare la natura ancora puramente ipotetica di quanto appena detto, King avrebbe chiosato: ” Forse se continuassi solo a parlarne, non mi ritroverei mai a doverne scriverne…“
About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.
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