“Deadman ha un taglio soprannaturale molto marcato, ma quello che più mi ha colpito sono gli elementi horror che l’hanno sempre caratterizzato”.
“Tra pochi giorni annuncerò ufficialmente un nuovo e (almeno per me) eccezionale progetto che non avrà nulla a che vedere con The Hobbit. Un progetto iniziato ormai più di due anni fa, che si svilupperà piuttosto rapidamente e che non si sovrapporrà alla realizzazione dell’adattamento dal lavoro diTolkien. La lettera chiave è D.” Parola del mai troppo impegnato Guillermo del Toro.
Quasi naturale pensare quindi che l’infaticabile regista messicano abbia definitivamente deciso di concretizzare quel suo progetto di lungo corso che intendeva mettere su celluloide le avventure di Deadman, atipico supereroe targato DC creato da Arnold Drake e Carmine Infantino nel lontano 1967: del resto,lo stesso Del Toro non ha mai fatto mistero della sua attrazione nei confronti del supereroe, tanto da dichiarare in tempi già lontani quanto piuttosto sospetti :” Deadman ha un taglio soprannaturale molto marcato, ma quello che più mi ha colpito sono gli elementi horror che l’hanno sempre caratterizzato, pur non rinunciando mai a quelle classiche radici eroistiche e narrative di questi genere di fumetti. Il risultato è un insieme omogeneo di elementi diversi, caso decisamente raro nell’ambiente fumettistico americano di quegli anni“. Lo storico comics vedeva in azione -ed in cerca della propria ed altrui giustizia – lo spirito dell’acrobata Boston Brand, rimasto misteriosamente ucciso durante un esercizio al trapezio ed ora tramutatosi in eterea entità in grado di possedere il corpo di qualsiasi essere vivente grazie all’intercessione della dea indù Rama Kushna.
About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.
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