Remake prodotto dalla Summit Entertainment del film The House on Sorority Row (pellicola del 1983 che in Italia arrivò con l’improbabile titolo di Non entrate in quel Collegio).
Sorority Row è un horror statunitense che si nutre avidamente dei più scontati cliché del genere, facendo più o meno apertamente l’occhiolino all’ormai non più recentissimo So cosa hai fatto (1997).
College americano. Nella fastosa casa adibita a sede di una di quelle bizzarre confraternite già viste in centinaia di film horror (da Scream 2 a The Skulls, per citare solo i primi titoli che vengono alla mente), si sta svolgendo il classico festino a base di musica, sesso, alcool, ragazzi arrapati e frivole cheerleaders in topless.
Un allegro gruppo di ragazzine con l’evidente età cerebrale di un certopiteco decide di fare un simpatico scherzo al classico ragazzo sfigatello della compagnia: una di loro, dopo averlo baciato, finge di avere le convulsioni e di morire tra le sue braccia. Le amiche reggono sadicamente il gioco e convincono il giovane malcapitato della necessità di portare via il corpo e di farlo sparire al più presto. Lo accompagnano così (per non perdersi il prosieguo dello scherzo) nei sobborghi della città, alla ricerca di un luogo dove disfarsi del presunto cadavere.
Peccato che non si riveli una buona idea, quella di tirare il gioco per le lunghe: ad una distrazione delle amiche, il povero sfigato anziché accertarsi che la ragazza a terra sia davvero morta e che non ci sia proprio più nulla da fare, va a capire perché, decide di trafiggere quello che ormai pensa essere un cadavere con una chiave a croce di metallo (quella usata per svitare i bulloni delle ruote delle macchine, per intenderci).
Il gruppo di amiche va comprensibilmente nel panico, starnazzando rumorosamente per un buon quarto d’ora. Alla fine, dopo aver assistito alla morte e all’agonia dell’amica, abbandonano il corpo in un pozzo. Il resto non è scontato?
Passa un anno e le ragazze – legate da un patto di complice silenzio – iniziano (fin troppo) lentamente a morire una dopo l’altra, massacrate da un misteriosissimo serial-killer avvolto in un originale drappo scuro e in un parimenti originale cappuccio nero e armato ovviamente… (gesuddammilaforza) della letale chiave a croce svita-bulloni. Un plauso agli sceneggiatori, perché arma più idiota, francamente, non la si poteva ideare facilmente.
Vi lasciamo al sito ufficiale, al trailer (sia di questo remake che dell’originale) e ad alcune immagini del film.
TRAILER FILM ORIGINALE (1983)
httpv://www.youtube.com/watch?v=w5CPZG5I4NM
TRAILER DEL REMAKE (2009)
httpv://www.youtube.com/watch?v=MbdY3_vLc2k
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