“Il mio script originale era effettivamente enorme, soprattutto perchè uno sceneggiatore non deve preoccuparsi del come certe idea debbano poi essere realizzate”.
Dalle colonne del magazine online aintitcool.com, il qui produttore e sceneggiatore Robert Rodriguez inizia a concedere al pubblico qualche piccolo particolare in più sul remake di Predators, ufficialmente affidato alle mani di Nirod Antal (Vacancy) e previsto per luglio 2010. Buona lettura.
Perchè non hai accettato la direzione di Predators?
Quando nel lontano 1994 sono stato chiamato per occuparmi dello script, ero coinvolto solo in qualità di sceneggiatore. Non ho mai pensato che potessi lavorare alla pellicola anche in altro ruolo. Così, quando qualche mese fa la Fox mi ha contattato per riprendere in mano il franchise usando il mio vecchio script come modello di base per allontanarsi il più possibile dalle dinamiche di Alien VS Predator, ho accettato al volo. E’ dura occuparsi solo della sceneggiatura di una pellicola e poi stare a guardare mentre qualcun’altro la concretizza. Quindi ho accettato a patto che la pellicola venisse prodotta anche attraverso i miei studios, in modo da riservarmi un posizione più forte anche in ambito puramente artistico: alla Fox i miei Troublemaker Studios sono immediatamente andati a genio.
Quali caratteristiche del Nimrod Antal regista vi hanno convinto che potesse essere il nome giusto da accostare a Predators?
Innanzitutto degli elementi di carattere umano: la sua è una personalità assolutamente rilevante, ricca di idee ed alquanto comunicativa, tanto che già agli incontri preliminari è stato in grado di darci una visione d’insieme piuttosto organica di tutto l’impianto produttivo. Poi amo da sempre il suo Kontroll, dove dimostra di essere un filmmaker pieno di risorse, e con Armored ha fatto un ottimo lavoro sia in termini di approccio all’action che nella mai banale gestione di un cast molto vario: in questo mi ricorda molto Quentin Tarantino. Ero praticamente certo che avrebbe fatto un ottimo lavoro con il materiale umano e cinematografico che gli avremmo messo a disposizione: era fondamentale che il nostro regista fosse in grado di orchestrare con efficacia una pellicola action dal cast vario e dinamico, proprio come successe ai tempi della pellicola originale.
La tua prima sceneggiatura di Predators sembra promettere un lavoro dalle notevoli dimensioni. Dopo tutto questo tempo, il progetto ha mantenuto quelle proporzioni?
Il mio script originale era effettivamente enorme, soprattutto perchè uno sceneggiatore non deve preoccuparsi del come certe idea debbano poi essere realizzate; addirittura, buona parte delle mie proposte nel 1994 non erano ancora tecnicamente realizzabili. Ma non era un problema mio: il mio compito era semplicemente di scrivere materiale efficace ed eccitante. A distanza di quindici anni, quella sceneggiatura è tornata a perseguitarmi: la differenza non da poco è che al giorno d’oggi tutto è fattibile. C’è stato ovviamente un lavoro di snellimento, ma ci stiamo avvicinando a grandi falcate all’inizio delle riprese presso i Troublemaker Studios.
Puoi anticiparci qualcosa riguardo a questa sceneggiatura?
Non posso lanciarmi in concessioni troppo ardite, perchè nei fatti siamo ancora in fase di scrittura. Posso però anticipare che avrà a che fare con un nutrito gruppo di persone disperse su questo strano pianeta infestato da Predators e teatro di indicibili orrori – orrori non sempre provenienti da fonti esterne al gruppo. Proprio come per la pellicola originale, quindi, anche in questo remake il titolo è evidentemente ambivalente. Alla FOX sostengono che dopo questa pellicola, nessuno si ricorderà dell’esistenza del franchise di Alien Vs Predator, e qualcuno è pronto a scommettere la propria vita. A questo punto mi dispiacerebbe alquanto se qualcuno dovesse morire: ora che si è alzata la posta in gioco, non è più un lavoro, ma una missione. E il fallimento non è previsto.
Non posso lanciarmi in concessioni troppo ardite, perchè nei fatti siamo ancora in fase di scrittura. Posso però anticipare che avrà a che fare con un nutrito gruppo di persone disperse su questo strano pianeta infestato da Predators e teatro di indicibili orrori – orrori non sempre provenienti da fonti esterne al gruppo. Proprio come per la pellicola originale, quindi, anche in questo remake il titolo è evidentemente ambivalente. Alla FOX sostengono che dopo questa pellicola, nessuno si ricorderà dell’esistenza del franchise di Alien Vs Predator, e qualcuno è pronto a scommettere la propria vita. A questo punto mi dispiacerebbe alquanto se qualcuno dovesse morire: ora che si è alzata la posta in gioco, non è più un lavoro, ma una missione. E il fallimento non è previsto.
Quali nomi vedremo coinvolti per quanto riguarda la realizzazione degli effetti speciali?
Non potevo non affidarmi alla KNB: sono sempre stati al mio fianco, soprattutto quando i miei budget li obbligavano a lavorare con poco più che colla e bastoncini di lecca lecca: non vedo l’ora di metter loro a disposizione delle risorse degne delle loro capacità. Non abbiamo intenzione di risolvere tutto tramite la CG, e in questo senso Nicotero e soci sono indubbiamente i migliori sul mercato.
Non potevo non affidarmi alla KNB: sono sempre stati al mio fianco, soprattutto quando i miei budget li obbligavano a lavorare con poco più che colla e bastoncini di lecca lecca: non vedo l’ora di metter loro a disposizione delle risorse degne delle loro capacità. Non abbiamo intenzione di risolvere tutto tramite la CG, e in questo senso Nicotero e soci sono indubbiamente i migliori sul mercato.
Come ti vedi nei panni di produttore?
In questo contesto e con questi collaboratori è tutto molto simile a quanto è successo con Frank Miller e Quentin Tarantino ai tempi di Sin City. Funziona tutto molto semplicemente: uno per tutti e tutti per uno.
About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.
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