Prendete autori del calibro di Stephen King, Charles L. Grant, Ramsey Campbell, David Campton, Greg Egan e Brian Lumley e metteteli insieme. Il risultato sarà un’antologia brillante e raffinata, difficile da dimenticare.
L’ora della paura, (The Year’s Best Horror XVI, 1988, a cura di Karl Edward Wagner) uscita nei Grandi Tascabili Economici Newton dodici anni fa per la serie I Maestri del Terrore, contiene sedici racconti. Tutti, o quasi, di altissimo livello.
«Le Migliori Storie Horror dell’Anno è un’antologia onnicomprensiva», scrive Wagner. «Le storie sono scelte senza considerare il tema o il metodo, lo stile o l’approccio. (…) Questo eclettismo è la ragione per cui Le Migliori Storie Horror dell’Anno rappresenta una raccolta unica nel suo genere. Non ci sono regole, né temi prescritti, né divieti. Io cerco solo il meglio; e così penso anche voi. (…) L’unico criterio che sovrintende alla scelta di questi racconti è l’eccellenza. Che non sia questo dopotutto che ne fa un’antologia a tema?»
Ad aprire le danze è il Re di Bangor, che nel suo Popsy (proposto anche in Incubi & Deliri) ci racconta la storia di un rapimento; considerata la particolarissima natura della giovane vittima, il sequestratore ha ben poco da stare tranquillo. Si prosegue con un’altra piccola gemma, Il vigilante di Greg Egan: a quali compromessi è disposta a scendere l’amministrazione di una piccola cittadina per mantenere l’ordine pubblico? Di tutt’altra ambientazione Il bambino-lupo di Jane Yolen, che si snoda tra la fitta vegetazione della foresta di Shorea. Sale poi in cattedra Charles L. Grant: il suo Tutto ciò per cui vale la pena di vivere è probabilmente il miglior racconto della raccolta. Grant non ci mostra creature ghignanti e affamate, ma ci parla di un orrore molto più vicino e letale, quello annidato all’interno dell’istituzione familiare. David Campton, con Ripossessione, ci svela i segreti della vecchia e abbandonata fabbrica Marlow, mentre Ramsey Campbell, con Buon Mese di Maggio, ci mette in guardia circa alcune inserzioni che potremmo trovare sui giornali. Wayne Allen Sallee ci guida all’interno de Il tocco, locale di spogliarelli situato nella zona nota come “la striscia del peccato”. Tre mefistofeliche zie, di novantotto, ottantasette e ottantacinque anni sono le protagoniste de Il giorno del “trasferimento”, di R. Chetwynd-Hayes, mentre un’antica leggenda si rivela più che reale in La nuit des chiens, di Leslie Halliwell. Se il soprannaturale sfoggia il suo lato inquietante in Echi dall’abbazia di Sheila Hodgson, in Visitatori di Jack Dann mostra invece quello struggente e malinconico. A.F. Kidd riversa nelle pagine la sua passione per l’arte inglese di suonare le campane; pagine che Dennis Etchison, con La cicatrice, imbratta di sangue e T. Winter-Damon, con Martirio senza canonizzazione, pervade di lirismo. Strane creature abitano I Magri di Brian Lumley: a Barrows Hill, credetemi, è meglio tenersi alla larga dai lampioni. Chiude l’antologia Faccione di Michael Shea, una storia collegata ai Miti di Cthulhu.
Io credo… credo che alcuni genitori passino dall’odio all’indifferenza, e questo è peggio di tutto. E, se guardano bene, possono trovare qualcuno che se ne accorge, che si accorge di questa oscurità, e la rende quasi viva. Come una nuvola, una nuvola nera sopra la tua testa a novembre, che ti dice che pioverà ma non ti dice quando. Quei giorni sono i peggiori, e ti fanno sentire uno schifo, fuori dove fa freddo, e dentro dove vorresti solo potertene andare e trovare un posto che abbia il sole.
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