Il regista della pellicola è l’esordiente Jack Merritt, tecnico di scena con un recente passato in qualità di cameraman per il serial USA Bones e una manciata di videoclip.
In una sonnolenta cittadina di provincia, un gruppo di amici si da appuntamento in un vecchio cinema per partecipare alla proiezione di mezzanotte di un vecchio film horror degli anni ’70. Quello che non possono sapere è che il regista e protagonista della pellicola ha in serbo per loro qualcosa di ben più coinvolgente di un semplice film…
Dichiarato deceduto cinque anni prima dopo una misteriosa carneficina in un ospedale psichiatrico, il regista è ritenuto ora vittima, ora esecutore materiale del massacro: la sconcertante verità è che il diabolico individuo è riuscito a nascondere la propria anima all’interno della sua stessa pellicola. Durante la proiezione del film, i ragazzi assisteranno inermi alla progressiva fusione tra la loro realtà e la finzione narrata sul grande schermo, fino ad essere testimoni dell’uccisione di uno di loro per mano del maniaco protagonista del film; immeditamente si rendono conto di essere diventati loro stessi l’oggetto delle attenzioni del feroce killer. Imprigionati in una dimensione a metà tra quella reale e quella su celluloide, i ragazzi dovranno combattere per salvare le proprie vite senza poter fuggire dal cinema, trasformatosi in una trappola mortale.
Il regista della pellicola è l’esordiente Jack Merritt, tecnico di scena con un recente passato in qualità di cameraman per il serial USA Bones e una manciata di videoclip; nonostante la pellicola non sembri discostarti particolarmente dai più classici modelli di slasher, il regista sottolinea che :” La regola che ci siamo imposti nello scrivere Midnight Movie – dove è anche sceneggiatore, insieme a Mark Garbett – è stata di non cadere nell’errore più banale per un certo tipo di produzioni: quello di voler concedere al pubblico tutto e subito, soprattutto in termini di gore e violenza. Abbiamo quindi preferito sposare un atteggiamento più moderato, in modo da conferire all’insieme un ritmo in lento ma in costante crescendo, in modo di arrivare al climax solo nelle battute finali“.
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About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.