Per il suo ritorno sulle scene John Landis è andato a recuperare uno spunto narrativo tutt’altro che inedito nella storia della cinematografia horror.
Si è tolto un po’ di ruggine di dosso bazzicando nei dintorni delle antologie horror via cavo – due episodi per i Masters of Horror, uno per Fear Itself – e finalmente, John Landis è pronto a tornare ai più classici lungometraggi. Con una macabra storia direttamente dal 19° secolo.
Burke e Hare sono una coppia di umili lavoratori della Edimburgo di metà 1800: nel togliere dai pasticci comuni amici invischiati in una storiaccia, i due scoprono come commerciare cadaveri possa rivelarsi un impiego decisamente più remunerativo delle reciproche, quotidiane mansioni. Ma il nuovo, vorace mercato richiede sempre più materiale umano, ed in mancanza di amici da aiutare, i due escogitano un modo decisamente meno altruista per procurarsi la preziosa merce…
Per il suo ritorno sulle scene John Landis è andato a recuperare uno spunto narrativo tutt’altro che inedito nella storia della cinematografia horror: per quanto decisamente più underground rispetto ai pesi massimi della Hammer et similia, sono ben cinque, in buona parte inediti in Italia, gli adattamenti per il grande schermo che hanno narrato le reali vicende dei due mercanti di carne scozzesi, su tutti l’omonimo Burke & Hare (1972) dell’inglese Vernon Sewell. Rispetto al poco celebre predecessore, la pellicola di Landis sembrerebbe intenzionata a virare sulle ben più versatili tinte della più moderna horror comedy, applicata all’inconfondibile cifra stilistica del regista di Detroit. Alla sceneggiatura, la coppia Piers Ashworth e Nick Moorcroft, entrambi già allo script delle recenti commedie St. Trinian’s e Oh Marbella!.
Coprodotta dalla Ealing Sudios e dalla Fragile Films, Burke and Hare prenderà ufficialmente vita la prossima primavera, quando inizieranno le riprese tra Londra, Edinburgo e gli Ealing STudios. Presto nuovi aggiornamenti.
About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.
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