Saw – Analisi Di Un Successo Annunciato

Accantonando per un attimo qualsiasi giudizio critico sui film, resta un dato di fatto innegabile: la saga dell’enigmista rappresenta uno dei più notevoli e sorprendenti successi mediatici degli ultimi anni.

Con Saw – Analisi di un successo annunciato, Fabrizio Fogliato ci prende per mano e ci porta all’interno di questo terribile universo, nel quale torture e trappole mortali la fanno da padrone e dove riecheggia sempre la stessa domanda: vuoi vivere o morire? A te la scelta.

«L’obiettivo di questo libro», scrive l’autore nell’introduzione, «è quello di raccontare, attraverso l’analisi delle pellicole nel loro complesso ma anche singolarmente, un percorso cinematografico anomalo parallelamente alla sinergia che questo crea con lo spettatore. Senza alcuna volontà di attribuire alle immagini valori aggiunti e senza giudicare la riuscita o meno delle pellicole, il fine è quello di argomentare sul substrato narrativo di questa trilogia, sulle metafore nascoste e sul linguaggio estremo e anatomicamente al limite del sopportabile utilizzato dai giovani cineasti per rappresentare un rapporto vittima-carnefice mai così paritario».

Il saggio, negli undici capitoli di cui è composto, rappresenta un’analisi di Saw attenta, intelligente e completa sotto tutti i punti di vista.
La trilogia dell’enigmista (il quarto capitolo, come ci spiega Fogliato, non è apparentabile in tutto e per tutto ai tre precedenti) viene presa in esame sia nel suo insieme che nei singoli episodi che la compongono, così da offrire al lettore una panoramica a 360 gradi.
Citazioni, meccanismi narrativi e psicologici, significati più o meno espliciti: nulla sfugge all’occhio di Fogliato, che indaga i motivi di successo del film partendo dalla celluloide e approdando nientemeno che nell’oscura regione dell’animo umano.

«La trilogia di Saw rappresenta, quindi, uno stato esistenziale della società americana ma non solo. La condizione di un uomo che vive una vita asettica e mediatica votata esclusivamente all’autodeterminazione pre-concetta e all’accumulo di beni terreni, viene destrutturata attraverso la tortura del corpo e la rappresentazione della malattia: analgesici estremi e feroci per agire sulla condizione di dormiente dell’uomo contemporaneo. Solo affrontando il tabù della sofferenza e della morte con intento provocatorio, attraverso la rappresentazione della precarietà del corpo e della fragilità delle ossa, è possibile incidere (rischiando il compiacimento) sulla sensibilità umana infierendo, attraverso la visione, sui meccanismi abitudinari e di assuefazione. Saw sembra dirci che oggi la finzione può ancora destabilizzare e provocare, mentre la realtà è una condizione statica di attesa permanente, anestetizzata da un’esposizione costante alle immagini e da una condizione mediatica dell’esistenza».

Anche sotto l’aspetto grafico (troppe volte, ahimè, punto debole delle pubblicazioni di piccoli editori) il libro di Fogliato riserva belle sorprese: il progetto di copertina è curato fin nei minimi dettagli, così come l’impaginazione.
Questo Saw – Analisi di un successo annunciato è quindi in tutto e per tutto un piccolo gioiellino, un testo consigliato agli appassionati e una lettura interessante anche per chi mai ha avuto a che fare con la saga dell’enigmista.

L’AUTORE

Fabrizio Fogliato è nato a Torino nel 1974. Autore dei saggi Flesh and Redemption: il Cinema di Abel Ferrara e La Visione Negata: il cinema di Michael Haneke (di prossima pubblicazione) per Edizioni Falsopiano, è docente di Linguaggio cinematografico per corsi di video-maker, collabora con Nocturno Cinema ed è redattore del quotidiano on-line La Voce.