“Martyrs è una storia sul reale significato del dolore umano: nella mia pellicola la violenza è uno strumento, non una finalità”.
Abbandonati a un meritato oblio i soporiferi orfanelli di Saint Ange (2004), Pascal Laugier cambia registro e ci riprova con una storia nuova di zecca che parla di martirio, tortura e sopraffazione.
Ma non chiamatelo torture-porn, perchè, come dice lo stesso Laugier:” Questa definizione non ha mai signficato nulla”.
“Martyrs è una storia sul reale significato del dolore umano: nella mia pellicola la violenza è uno strumento, non una finalità. In questo senso, non ha nulla a che vedere con i torture-porn, una categoria fittizia tanto recente quanto già caduta in disgrazia. Martyrs è soprattutto un film di suspence e mistero“. Dichiarazioni a parte, a giudicare dalla sinossi ufficiale e dai due teaser trailer pare difficile non cogliere più di un’analogia tra l’ultima pellicola del regista francese e i vari Hostel e prole macellante:
Francia, inizio anni ’70. Lucie, una ragazzina di dieci anni scomparsa qualche mese prima, viene ritrovata sul ciglio di una strada. E’ ferita, ma il suo corpo non riporta alcuna prova di aggressione sessuale, e, benchè la polizia identifichi subito un mattatoio abbandonato come il luogo della prigionia, le ragioni della sua scomparsa restano misteriose.
15 anni dopo. Uno scampanellio alla porta di una famiglia assolutamente convenzionale. Il capofamiglia apre la porta, e si ritrova faccia a faccia con Lucie, armata di un fucile da caccia. Sicura di trovarsi di fronte ad uno dei suoi aguzzini, Lucie spara.
Banale insieme di prigionia, sevizie e vendetta o qualcosa di più, quello che è certo è il crescente hype creatosi intorno alla pellicola, già definita degna erede dell’eccezionale Them (David Moreaux/Xavier Palud, 2006) e del meno ispirato ma altrettanto incensato Inside (Alexandre Bustillo/Julien Maury, 2007) capostipiti di quello che è già stata definita la nuova stagione d’oro dell’horror francese inaugurata da Alexandre Aja con Alta Tensione. Tanto è bastato affinchè la pellicola, appena dopo la presentazione all’annuale rassegna di Cannes, venisse acquistato dai fratelli Wenstein e promessa, censurata ai minori di 18 anni, a 35 paesi a partire dal prossimo autunno. Il tutto mentre il regista/sceneggiatore ha continuato a gettare il proverbiale fumo negli occhi per quanto riguarda la reale natura della pellicola:” Il vero significato del titolo lo si capisce solo dopo aver visto il film fino alla fine. E’ un insieme dei più svariati sottogeneri dell’horror: i rape & revenge, le pellicole sui fantasmi e quelle sui mostri. E’ la mia personalissima metafora su ciò che considero essere diventata la società odierna“. Come da recente tradizione tutta francese, anche in questo caso le protagoniste saranno due donne, Morjana Alaoui e Mylene Jampanoi, volto piuttosto noto della fiction d’oltralpe.
La pellicola esordirà nelle sale francesi indicativamente ad ottobre; appena sotto i due teaser trailer ed una galleria di immagini.
httpv://www.youtube.com/watch?v=nl_FtFrwC-8
httpv://www.youtube.com/watch?v=JN94VedaTxI
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About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.