Il film dovrebbe raggiungere le sale americane la prima settimana di agosto.
Tre semplici parole, e ti si apre un mondo. Per chiunque non possa permettersi un’adeguata promozione ma ha i contatti giusti, l’ormai abusato “Quentin Tarantino presents” è diventato il passepartout definitivo, la garanzia di un’esagerata sovraesposizione mediatica internazionale.
Del resto, se conosci Tarantino sul set di Kill Bill 2, ti chiami Larry Bishop, hai un glorioso passato da attore d’exploitation ed una vaga idea per un tamarrissimo film di motociclisti, il grosso del lavoro è fatto. Due righe di sceneggiatura – la vendetta del biker Pistolero (lo stesso Larry Bishop) nei confronti della banda di motociclisti satanisti (!?) nota come 666’ers, colpevoli di aver selvaggiamente ucciso l’amata del nostro – e via con le danze, soprattutto se a dettare il ritmo in mezzo a polvere, cordite e quintalate di silicone sono le facce da galera di Michael Madsen (Kill Bill 1&2, Sin City, Donnie Brasco), Vinnie Jones (Lock & Stock, Midnight Train), quella del biker honoris causa Dennis Hopper (Easy Rider, Waterworld) e l’immancabile David Carradine. Accreditato come il più meritevole surrogato della lezione del doppio Grindhouse, Hell Ride è stato presentato all’ultimo Sundance Film Festival, dividendo prevedibilmente la platea. Prodotto come detto dal sempre generoso Quentin Tarantino, coprodotto e distribuito dalla Dimension Films, il film dovrebbe raggiungere le sale americane la prima settimana di agosto.
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About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.