Commedia e parodia Murder Party

Murder Party

In un mondo ideale, autori/registi come Jeremy Saulnier avrebbero fondi, potenzialità promozionali e distributive proporzionali al proprio talento.

Brooklyn, NY. Christopher (Chris Sharp) è il prototipo dello sfigato metropolitano: solitario suo malgrado, bersagliato dagli scherzi del vicinato, tiranneggiato in casa propria dal gatto obeso Sir Lancelot.

Ma un casuale ritrovamento dà una svolta alla sua altrimenti solitaria sera di Halloween: un vago, intrigante ed esclusivo invito ad una misteriosa festa in costume, il Murder Party, organizzato in un magazzino nei bassifondi della città. Fabbricatosi un inguardabile costume da cavaliere con delle scatole in cartone, Chris si reca pieno di buoni propositi sul luogo indicato, dove viene immediatamente fatto prigioniero da un’assurda congrega di artistoidi tossici e borderline con una risposta assolutamente personale all’ annosa domanda su quale possa essere l’opera d’arte definitiva: omicidio. Legato e imbavagliato, Chris assisterà impotente all’allucinato brainstorming della banda di sciroccati, alla ricerca di un accettabile compromesso artistico/economico che possa dare il via alla mattanza. E mattanza sarà, anche se non esattamente come previsto…In un mondo ideale, autori/registi come Jeremy Saulnier avrebbero fondi, potenzialità promozionali e distributive proporzionali al proprio talento. Nel decisamente meno poetico panorama cinematografico del nuovo millennio, il regista si ritrova, tra una marchetta alla Motorola e l’altra, a produrre pellicole dai budget assai risicati con l’attiva complicità di una cricca di folli cineasti battezzatasi Lab of Madness, compagnia di base a New York e giunta con Murder Party alla terza produzione. Un terzo lavoro che sa di commedia nera dalle tinte fortemente acide, horror più per una necessità di incasellamento commerciale e qualche ammicamento ad un gore moderato, che per un’effettiva fedeltà alle regole base del genere.

Perchè Murder Party, pur avendo in rosa un discreto assortimento di pazzi, armamentari vari e sostanze psicotrope a volontà, si guarda bene dal cedere alla fin troppo facile tentazione di buttarla subito in rissa, nella solita, stantia carneficina lunga x minuti. Anzi, dopo una sola, perentoria morte violenta nella prima ora di proiezione, nella mente dei più hardcore degli horror fans potrebbe sorgere più di un dubbio sull’effettiva riconducibilità al genere della pellicola. Potrebbe, se non si finisse travolti dall’irresistibile tourbillon – decisamente più dialettico che fisico – che vede coinvolti gli aspiranti villains in un balletto ad alto tasso stupefacente, dove gli assurdi quanto brillanti dialoghi fanno la parte del mattatore, per bocca di soggetti talmente sbilenchi e ben interpretati che si sarebbero incastrati alla perfezione in una vecchia pellicola di Guy Ritchie, si fosse occupato di artisti wannabe newyorchesi piuttosto che di gangsters londinesi. Una comicità che, ben lontana dalla grana grossissima di certe horror comedy a cui il film è stato accostato, è ora sottile, ora politicamente scorretta, intelligente senza apparire pretenziosa, sempre funzionale al filo della narrazione e alle sue tempistiche. L’occhio pratico e solido della cinepresa si concede un paio di citazioni dotte – come fa del resto per la scelta dei costumi di un paio di coprotagonisti –  e svolge diligentemente il lavoro di routine in un crescendo di grottesca tensione che sfocia nella parte finale della pellicola in un catartico, annunciato e ragionevole bagno di sangue che non risparmia nessuno e sazia la sete di sangue dei più. Inserito in un contesto dalle mille caratterizzazioni impossibili come quello della scena artistica più underground della Grande Mela, il risultato è assolutamente singolare, rinfrescante ed incendiario allo stesso tempo. Originale, divertente e genuinamente indipendente: Murder Party fa del bene. Al genere horror, all’umore e al vostro/nostro inglese, visto e considerato che con tutta probabilità la pellicola non vedrà mai gli italici confini.

Murder Party (Usa, 2007)
Regia: Jeremy Saulnier
Sceneggiatura: Jeremy Saulnier
Interpreti: Alex Barnett, Macon Blair, Chris Sharp, Bill Tangradi, William Lacey, Stacy Rock, Paul Goldblatt
Durata: 74 min.
Distribuzione: Magnolia Pictures

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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