Con qualche fisiologico annetto di ritardo, anche la critica cinematografica ufficiale ha ravvisato nel coreano Park Chan Wook (Mr. Vendetta, Old Boy, Lady Vendetta) le stimmate del regista di razza, quelle caratteristiche di coraggio, intransigenza e innovazione che dovrebbero essere l’imprescindibile materia fondante nell’ espressione della settima arte. Le stesse caratteristiche che, poche eccezioni a parte, sembrano ormai essere cronicamente assenti quando ci si ritrova a parlare di horror, genere da anni schiavo di un’aridità di idee spesso direttamente proporzionale alla quantità di fondi investiti.
Mettiamo ora che il nostro riponga nel cassetto martelli, molari e piatti da gustare freddi e accetti una nuova, intrigante sfida, quella di scrivere e dirigere alla sua maniera una pellicola originale ed indiscutibilmente horror, una storia di vampirismo, vizio, passione ed ossessione. Che dite, c’è ancora speranza? Il titolo dovrebbe essere The Bat. Anzi, Evil Live. No, Thirst. Quale sia il vostro preferito, il dato più importante è anche quello più immediato: questa volta Park Chan Wook farà personalmente i conti con il più classico dei topoi orrorifici, quello vampiresco, in un progetto scritto a quattro mani con il fido Seo-Gyeon Jeong, suo stretto collaboratore dai tempi di Lady Vendetta, con una tematica già brevemente affrontata dal regista nel segmento Cut della raccolta di corti asiatici Three Extremes del 2004. Ecco la sinossi:
Sang-hyun è un prete che presta servizio sacerdotale presso l’ospedale della sua cittadina. Nonostante la comunità gli riconosca una salda e rispettabile rettitudine morale, intimamente è profondamente turbato dalla fragilità della condizione umana. Per questo motivo accetta di sottoporsi alla sperimentazione di un nuovo, innovativo vaccino utile a debellare il letale virus F.I.V. Ma il test fallisce, e Sang-hyun è colpito da una misteriosa e letale malattia da cui si riprende miracolosamente. Le voci sulla sua inspiegabile guarigione si diffondono a macchia d’olio, e alla sua figura iniziano ad essere associate doti taumaturgiche. Proprio in conseguenza di questo fa la conoscenza di Kang-woo e della sua attraente consorte Tae-ju. Ben presto tra quest’ultima e Sang-hyun nascerà qualcosa di più di una semplice amicizia, un qualcosa collegato a doppio filo con i cambiamenti che Sang-hyun sente avvenire nel proprio corpo e nella propria mente, e che finiranno con l’ucciderlo e farlo rinascere negli scomodi panni di vampiro: irresisitibilmente attratto da carne e sangue, il protagonista dovrà fare i conti con le sue nuove, incoffessabili pulsioni, con l’attrazione per Tae-ju e con l’inevitabile e dolorosa rinuncia a tutto quello a cui aveva dedicato la sua precedente vita.
A certificare l’assoluta particolarità del progetto, i problemi che il regista ha dovuto affrontare al momento della costituzione del cast: se per la figura del protagonista maschile la produzione non ha avuto alcun problema, facendo immediatamente ricadere la scelta su Kang-ho Song (Lady vendetta, The Host) per quanto riguarda la protagonista femminile la ricerca è durata qualche mese: sembra infatti che tutte le candidate, una volta letta la sceneggiatura, abbiano più o meno gentilmente declinato l’offerta a causa di alcune scene particolarmente esplicite ed efferate; tutte a parte Kim Ok Bin, ventenne sud coreana già vista in Dasepo Naughty Girls. Finanziato dalla CJ Entertainment e dalla Moho Films, compagnia di proprietà del regista stesso, la pellicola è attualmente in fase di prepruduzione: a breve l’inizio delle riprese che si protrarranno praticamente per tutto il 2008, nell’ottica di un esordio nelle sale asiatiche previsto per i primi mesi del 2009. A presto per ulteriori aggiornamenti.
About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.