Alexandre Aja in questo momento è impegnato nella postproduzione di Mirrors.
Il ciclone Aja è in arrivo, e guai a provare ad arrestarlo. Dalle colonne di Shocktillyoudrop, l’iperattivo regista francese fa un più che necessario punto della situazione sulla miriade di progetti che lo vedranno coinvolto nel presente e nell’ immediato futuro, sulla sua spudorata passione per i survival horror, su un 2008 minacciato da feroci piranha mutanti e su un promettente progetto che sarebbe andato in porto se solo un certo Wes Craven…
Alexandre Aja in questo momento è impegnato nella postproduzione di Mirrors, l’imminente thriller soprannaturale con Keifer Sutherland, rivisitazione piuttosto libera della pellicola sudcoreana Geoul Sokeuro; l’occasione è un pretesto più che buono per andare alle radici della sua natura di fan e regista horror: “Come fan dell’horror nutro una passione sconfinata nei confronti del filone survival: è il genere che mi coinvolge più di ogni altro, tanto che spesso mi ritrovo a riflettere su cosa farei in determinate situazioni estreme, come se diventassi io stesso il protagonista della vicenda narrata sullo schermo. Naturale che tutto ciò si rifletta in maniera evidente nei miei lavori. Credo che il vero limite dei survival sia quello di ripetere all’infinito le poche, classiche formule che hanno fatto la storia del genere. E’ dai tempi di Alta Tensione che io e Gregory (Levasseur, collaboratore fisso del regista) ci scervelliamo alla ricerca di qualcosa di altrettanto efficace e allo stesso tempo innovativo. Finalmente con P2 siamo riusciti a cogliere nel segno“. Rispetto ai lavori precedenti, il film diretto da Franck Khalfoun sembra volere rinunciare agli elementi più fantasiosi che hanno fatto la fortuna di Alta Tensione e Le Colline Hanno gli Occhi, per sposare una linea narrativa decisamente più palusibile: “Nessun mutante, nè schizofrenici: l’unico, vero protagonista di P2 è la location stessa, un immenso garage sotterraneo teatro dell’intera vicenda, un survival tutto incentrato sulle dinamiche psicologiche di chi è in lotta per la propria vita. Il fatto la narrazione si svolga in un unico ambiente, e in un lasso di tempo piuttosto breve, da quasi l’impressione che il tutto accada in tempo reale. E’ una sensazione che adoro“.
Il qui produttore Aja manifesta completa fiducia nei confronti del regista: “Io e Franck ci conosciamo da parecchio tempo (Khalfoun ha anche partecipato ad Alta Tensione con un piccolo cameo); quello che più apprezzo del suo originale aprroccio al genere è la maniacale attenzione che riserva ai dialoghi: mi ha insegnato quanto possano essere utili nell’ intera economia di una scena, mentre in passato proprio questo ambito rappresentava il mio punto debole più evidente“. Nemmeno per quanto riguarda il plurichiacchierato (e criticato) remake di Piranha, pellicola del 1978 girata da Joe Dante, Aja si mostra avaro di notizie: “La sceneggiatura è già a buon punto. Non vogliamo affrettare i tempi, in quanto questo progetto rappresenta una sfida inedita per noi. Vi assicuro che manterrà intatte quelle caratteristiche fortemente ironiche già presenti nel film originale. E’ come se stessimo progettando delle montagne russe: il film dovrà divertire e spaventare allo stesso modo. E sarà molto, molto realistico: credo che sia l’unica condizione necessaria affinchè il pubblico lo consideri credibile, e si lasci coinvolgere“.
About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.