Che siano bastate le sperticate lodi ricevute durante l’ultimo Toronto Film Festival a convincere il buon George a impegnarsi nuovamente?
In tempi non sospetti George A. Romero dichiarò che l’eventuale sequel di Diary of The Dead sarebbe diventato realtà solo nel caso in cui il primo episodio, prodotto con fondi esclusivamente indipendenti, avesse riscosso un sufficiente successo di pubblico e critica. Da allora deve essere successo qualcosa di davvero significativo visto che, proprio mentre la Dimension organizza la distribuzione in sala dell’ultima pellicola romeriana, il buon George se ne salta fuori con la fresca sinossi del suo sequel!Che siano bastate le sperticate lodi ricevute da ogni dove durante l’ultimoToronto Film Festival a convincere il buon George a impegnarsi nuovamente in ciò che gli riesce meglio? Sia come sia, gustatevi la prima anticipazione di ciò che verrà, nell’attesa di qualcosa di più sicuro sulla distribuzione europea dell’ancora inedito Diary of The Dead.
Sinossi: “La saga continua. I nostri eroi, ancora assediati nell’abitazione dove li abbiamo lasciati, combattono contro orde di zombie famelici, sfuggendone quasi illesi. Alla ricerca di un posto sicuro dove rifugiarsi, si impossessano di un traghetto ormai abbandonato e raggiungono un’isola apparentemente deserta, in realtà già colonizzata da gruppi organizzati di zombie. Narrato con la stessa prospettiva in prima persona del suo predecessore, il nuovo episodio è un lungo e violento assedio in mezzo al nulla, una lotta per la sopravvivenza, e per la pace, tra due tribù: i vivi e i morti viventi“. Firmato: George A. Romero. Ancora nessuna indiscrezione su cast e team produttivo, anche se tira aria di conferma per tutti i nomi già coinvolti in Diary of The Dead. Le riprese dovrebbero iniziare nel marzo 2008.
About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.