Diciamocelo: Versus e una cazzata di proporzioni bibliche, ma è proprio in questo che trova il suo fascino.
Viene dal Giappone, ma sa farsi capire molto bene grazie ai suoi metodi parecchio persuasivi. Zombie, schiaffoni, samurai e pistolettate; in questo film, tamarro dentro, schioppa qualcuno ogni pochi attimi.
C’è la voglia di eccedere e il gusto per l’ironia, c’è la consapevolezza di giocare e il desiderio di spaccare tutto. Troppa carne sul fuoco, ma cotta a puntino. Con qualche bruciacchiatura ma con tantissimo gusto. Rozzi e bambinoni di tutto il mondo unitevi: è arrivato Versus e reclama tutta la vostra attenzione…
Narrano la leggende che sul globo terrestre si troverebbero 666 porte infernali. Una di queste (la 444) sarebbe situata in Giappone, nella famigerata “foresta della resurrezione”. In questa fitta boscaglia, un evaso di prigione dovrà vedersela con morti resuscitati, killer della yakuza e poliziotti sadici. Solo grazie all’aiuto di una misteriosa ragazza, l’ex galeotto, ricorderà la sua vita passata e capirà la sua vera missione. Diciamocelo: Versus e una cazzata di proporzioni bibliche, ma è proprio in questo che trova il suo fascino. L’intreccio della vicenda è pari a zero e per un’ora e mezza, non succede altro che trucidazioni, lotte, litri di sangue e proiettili. Eppure, sono proprio questi i momenti migliori del film, che dimostra un ottimo senso del ritmo riuscendo a non annoiare (e quando ci sono di mezzo combattimenti così lunghi, il rischio dello sbadiglio, è molto alto). Non a caso, è proprio quando entra la trama a gamba tesa (cioè nell’ultima mezz’ora) che tutto si ammoscia e, l’opera, rischia di fare la figura del film tirato per le lunghe (peccato). Nonostante questo, Versus, rimane un prodotto godibilissimo… per un certo pubblico, chiaramente. Sicuramente, il merito di tutto ciò, va dato: alla marcata ironia, alla scelta dello stile di combattimento (simile a quello di Bud Spencer e Terence Hill) e al personaggio principale. Infatti, dopo una marea di horror che presentano per protagonisti omuncoli e donnicciole frignanti e isterici, finalmente, in questo film, potremo usufruire di un eroe con in dotazione diciotto paia di palle (sgravatissimo). Peccato solo per la ristretta gamma di espressioni dell’attore scelto. Insomma, gli amanti dell’horror umoristico e dei film d’azione più grezzi e cazzarelloni, troveranno in Versus, pane per i loro denti. Per tutti gli altri: cercate altrove e se non doveste trovare niente, fatevi una partita a briscola, ma lasciate assolutamente perdere questo film (rischio: l’irritazione).
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