Un serial killer. Un trapano. Il tutto costruito con la mano sapiente, spietata e quasi documentaristica del regista.
Il giovanissimo regista Andrew Jones (The Feral Generation), in coppia col fido attore/produttore Ray Panthaki, ha ufficialmente annunciato l’inizio della fase di pre-produzione del remake di The Driller Killer, primo lungometraggio non pornografico partorito dal genio di Abel Ferrara, datato 1979, e diventato un imprescindibile cult.
Low budget, musica punk, violenza e sesso. Il Lower East Side newyorchese dei primi anni ‘80, grigio, nevrotico e paranoico, popolato da artisti e prostitute, barboni e sbandati.
Un serial killer. Un trapano. Il tutto costruito con la mano sapiente, spietata e quasi documentaristica del regista, secondo quella che diventerà la sua personalissima concezione di cinema.
Questa è la difficile sfida che il giovane regista gallese ha accettato. “Sono veramente eccitato all’idea di girare questo remake” ha dichiarato Jones. “Ho colto un forte senso di frustrazione da parte degli horror fans, vista la qualità scadente dei più recenti e celebri remake. Non mi preoccupa affatto il profondo senso di sfiducia che aleggia intorno a iniziative di questo genere: sono entusiasta all’idea di questa nuova sfida, e i molti attestati di stima non fanno che incoraggiarmi ulteriormente”.
Il regista non ha lesinato commenti nemmeno sull’opera originale, concedendo ulteriori indizi su quello che sarà il prodotto finito: ”Credo che il vero punto debole nel film di Ferrara sia stata la mancanza di un budget importante, e un cast non propriamente all’altezza. Centreremo un obbiettivo che molti dei film horror moderni falliscono: una storia solida e realmente paurosa”. I più che legittimi dubbi che aleggiano nell’aria verranno dissipati solo l’anno venturo: le riprese inizieranno infatti nei primi mesi del 2008, in Gran Bretagna.
About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.