Quali sono gli effetti della teoria dei quanti nel destino degli uomini? Avete letto bene, non stiamo parlando di un saggio di fisica, ma del romanzo di Koontz.
La vicenda, come ormai consuetudine per il vecchio Dean, parte con un omicidio: assistiamo in diretta alla nascita di un serial killer “per caso”, un fastidiosissimo quanto arrogante giovane di bella presenza che vuoi per noia, vuoi per necessità, decide di uccidere la moglie bellissima. Da questo evento in poi, un’incredibile serie di “coincidenze” (ma sono davvero tali? ci suggerisce sibillino Koontz) porterà i destini di più persone a incrociarsi, non senza ulteriori spargimenti di sangue. Questo il succo del romanzo.
Un romanzo “strano” anche per i canoni di Koontz. La storia scorre per le 800 pagine con sufficiente scioltezza e col solito stile “koontziano” (perdonatemi il barbarismo), sebbene alcune parti non siano propriamente funzionali alla vicenda principale, preparando il lettore a un possibile scontro tra Junior Cain (l’insopportabile serial killer dal cognome che è tutto un programma) e un bambino molto dotato, Bartholomew “Barty” Lampion. Il perché è un mistero. Nella vicenda narrata, la nascita di Barty e il primo omicidio di Cain sono legate dall’intreccio ben costruito di Koontz e con lo svilupparsi della trama capiamo che Barty è dotato di uno strano potere: è in grado di vedere altri universi paralleli dove le realtà differiscono dalla nostra di piccoli dettagli. Capiamo anche che Junior (santoddio, ma quanto è antipatico ‘sto tizio) è ossessionato dall’idea che un certo Bartholomew costituisca un pericolo per lui, ma perché stia farfugliando quel nome nel sonno non ci sarà dato sapere per molte pagine.
Le risposte a tutte queste domande verranno date solo alla fine, com’è ovvio, ma è allora che in molti resteranno stupiti. Non tutti certo, non i fans duri e puri, ma gli altri – forse – qualche perplessità l’avranno. E’ vero: Koontz è solito usare atmosfere soprannaturali come incipit per poi trovare spiegazioni scientifiche e ribaltare tutto quanto, ma questa volta scomodare la fisica quantistica e la teoria degli universi paralleli è fatica sprecata. Per centinaia di pagine leggiamo di Cain che uccide e massacra anche a caso pur di trovare questa grande minaccia, Barty. Rade al suolo una casa e uccide un sacco di innocenti e poi… poi? Tutto qui?
La fine del libro ci narra di vicende spettacolari. Ma delle quali non se ne capisce l’utilità a meno che Koontz non abbia già in mente un sequel. Questo non toglie che il libro sia piacevole e che diverta, difficile che uno scrittore esperto come Koontz fallisca del tutto il bersaglio, ma lascia perplessa la risoluzione del difficile castello di possibilità che con pazienza e abilità egli ha costruito.
About Andrea G. Colombo
E’ qui praticamente da sempre. Ha dato vita a Horror.it, Horror Mania (la rivista da edicola) e Thriller Mania. E visto che si annoiava, ha pure scritto il romanzo Il Diacono. Si occupa della gestione del sito rinchiuso nel suo antro dal quale non esce quasi mai. Risponde alle mail con tempi geologici.